Tre volumi rari sulla Chiesa ortodossa russa in Cina
di Nina Achmatova
I tre libri, che attendono un traduttore, riguardano la nascita e lo sviluppo di tre chiese a Pechino. Tianjin e Harbin. La Chiesa ortodossa russa non è riconosciuta dal governo; i suoi circa 13 mila membri possono celebrare raramente e solo nello spazio dell’ambasciata o dei consolati russi.
Mosca (AsiaNews) - La Chiesa russo-ortodossa in Cina prova a riscoprire le proprie origini. Alcuni fedeli sono riusciti ad ottenere in prestito degli antichi volumi dei primi del Novecento sull’ortodossia nell’ex Impero di Mezzo che descrivono la nascita e poi lo sviluppo di tre chiese sparse tra Pechino, Tianjin e Harbin. I rari volumi sono stati scansionati pagina per pagina e ora circolano su internet in cerca di un traduttore. Si tratta di tre libri rari contenenti dati e immagini di alcune delle prime chiese della Missione ortodossa in Cina.
Il primo, il cui autore non è specificato, ha come protagonista la chiesa del “Manto protettore della Madre di Dio” a Tianijn. Sorta nel 1931, ebbe come primo responsabile l’archimandrita Viktor. La chiesa comprendeva: un cimitero ortodosso; una biblioteca; la confraternita ecclesiastica ortodossa; la prima scuola superiore gestita da religiosi nel Paese; un ospedale russo e la casa della Misericordia del Beato Serafim Sarkovsky. Questi ultimi due diedero aiuto fisico e spirituale a numerosi cinesi, ma anche stranieri presenti al tempo sul territorio: inglesi, francesi e italiani.
È, invece, firmato dallo studente di teologia Konstantin Komarov il volume di 200 pagine pubblicato nel 1942 sulla “Storia della Chiesa dell’Annunciazione di Harbin”, la più antica chiesa ortodossa della città, a quanto riferisce l’autore. L’edificio religioso risale al 1903: in un primo tempo costruito in legno e nel 1907 riedificato in pietra. Nel tempo la chiesa divenne responsabile di una scuola per bambini russi e di un ospedale di guerra che lavorò durante il conflitto russo-giapponese (1904-1905). Nel 1918 un incendio rese necessario ricostruire l’edificio.
Il terzo volume riportato all’attenzione della comunità russo-ortodossa grazie alle ricerche dei suoi stessi fedeli si intitola “Pechino: la missione spirituale russa in Cina”, edito nel 1939 a Tianjin e conservato alla Harvard University Library. Il volume ripercorre la storia della missione russo-ortodossa in Cina avviata nel 1896 a Pechino. La sede era quella della chiesa dell’Assunzione, accanto a cui sorgeva anche una scuola russo-cinese dove i bambini cinesi studiavano in russo, e dotata anche di palestra.
La Chiesa ortodossa russa è giunta in Cina da circa 300 anni. Le prime comunità erano costituite da russi emigrati e risiedevano soprattutto nel nord del Paese. Anche attualmente la maggioranza dei fedeli è di discendenza russa e si aggira sui 13 mila membri. Essi sono situati in quattro punti del Paese: nell'Heilongjiang, ad Harbin, dove vi è anche una parrocchia dedicata al Manto protettivo della Madre di Dio; nella Mongolia Interna (a Labdarin); nel Xinjiang (a Kulj e Urumqi).
La Rivoluzione Culturale ha poi azzerato la presenza di vescovi e preti. Ancora oggi i fedeli non hanno alcun sacerdote, e la domenica si radunano solo saltuariamente per pregare. Vi sono però 13 studenti cinesi ortodossi che studiano all'Accademia teologica Sretenskaya di Mosca e all'Accademia di S. Pietroburgo. Per le grandi cerimonie a Natale e Pasqua vi sono sacerdoti russi che celebrano le funzioni, ma all’interno dei territori dell’ambasciata o dei consolati.
Vedi anche
Urumqi, una comunità ortodossa russa senza sacerdote
09/12/2019 09:38
09/12/2019 09:38
Mons. Nikolaj Dubinin, primo vescovo cattolico russo
31/07/2020 10:04
31/07/2020 10:04
I monaci delle Solovki cancellano la memoria del lager
08/02/2018 08:51
08/02/2018 08:51
Nasce la nuova Chiesa ucraina, e l’Ortodossia si divide
07/01/2019 08:29
07/01/2019 08:29