08/07/2010, 00.00
MALAYSIA
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Tre giovani musulmani processati per l’incendio e le bombe a una chiesa di Kuala Lumpur

La Metro Tabernacle Church ha subito un’esplosione e poi l’incendio. Anche altre chiese, fra cui quella cattolica dell’Assunzione sono state colpite. Gli incidenti risalgono a gennaio, dopo la decisione dell’Alta corte di permettere l’uso della parola “Allah” anche per definire il Dio cristiano.
Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – Da due giorni è iniziato il processo contro tre giovani musulmani accusati di aver appiccato il fuoco e aver messo bombe alla Metro Tabernacle Church della capitale lo scorso gennaio.
 
Nella notte fra il 7 e l’8 gennaio, un’esplosione ha danneggiato gli uffici amministrativi della Metro Tabernacle Church. Subito dopo, altri tre luoghi di culto cristiani, fra i quali la chiesa cattolica dell’Assunzione a Petaling Jaya, hanno subito attacchi (V. Malaysia: attaccate quattro chiese cristiane, nella diatriba sull'uso di "Allah")  
 
Sono seguiti altri incidenti contro diversi luoghi di culto: altre 7 chiese, un tempio sikh, due moschee e tre luoghi di preghiera islamica. Gli incidenti sembrano causati dalla decisione dell’Alta corte del Paese di permettere al giornale cattolico l’uso della parola “Allah” per definire il Dio cristiano.
 
Due degli imputati, Raja Muhd Faizal e Raja Muhd Idzham, sono fratelli; il terzo, Azuwan Sahah Ahmad, è un loro amico. Essi sono stati arrestati dopo che uno di loro si è presentato a un pronto soccorso per farsi curare di alcune gravi ustioni. Il loro avvocato ne difende l’innocenza.
 
Se giudicati colpevoli, i tre rischiano una pena fino a 20 anni di prigione.
 
Il pubblico ministero ha preparato 25 testimoni, fra cui alcuni poliziotti, un vigile del fuoco e testimoni oculari, che hanno visto un gruppo di giovani in motocicletta arrivare alla Metro Tabernacle Church pochi minuti prima dell’esplosione e dell’incendio. Due giorni fa sono stati ascoltati 6 testimoni; ieri altri tre, fra cui il dottore che ha curato uno degli incndiari.
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