Tre anelli di massima sicurezza attorno alla Pechino dei Giochi
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La polizia ha istituito ieri 3 anelli concentrici di costante controllo intorno a Pechino, per garantire la sicurezza delle Olimpiadi. Intanto raccomanda ai leader locali di esaminare le lamentele della gente e fare giustizia per evitare rivolte.
Nell’anello più esterno, che giunge ai confini con la provincia dell’Hebei e con la città di Tianjin, ogni veicolo è controllato con apparecchi elettronici e cani addestrati per fiutare esplosivi, per intercettare materiali e persone pericolosi. Testimoni dicono che un controllo richiede circa 10 minuti e che già oggi si sono formati ingorghi e lunghe attese nel traffico veicolare. Ieri, primo giorno di controllo, una coda lunga oltre 2 chilometri si è formata sull’autostrada tra Pechino e Tianjin. Si teme che la situazione peggiori, durante il periodo olimpico.
Chiunque arriverà a Pechino sarà controllato e dovrà avere la carta d’identità. Il sito web del ministero della Pubblica sicurezza dice che se un solo passeggero di un pullman ne sarà privo, l’ingresso in città sarà inibito al veicolo e a tutti i passeggeri.
E’ anche previsto un esame delle emissioni di scarico, per contenere l’inquinamento.
Il secondo anello comprende l’ampia periferia di Pechino, mentre il terzo racchiude il centro città, il villaggio olimpico e i luoghi delle gare.
Il piano di sicurezza prevede centinaia di simili posti di controllo anche nella provincia dell’Hebei, che circonda il territorio di Pechino. Le autorità spiegano che queste misure eccezionali sono necessarie per prevenire “i terroristi” e che la polizia opererà con la massima “cortesia ed efficienza”.
Intanto il China Daily riporta “il recente ordine del governo centrale ai capi del Partito comunista delle 2.300 contee di esaminare le proteste della popolazione e tentare di risolvere ogni problema”, prima delle Olimpiadi. Le prepotenze delle autorità locali causano ogni anno decine di migliaia di proteste di piazza, come quello recente di Wengan contro il governo locale e la polizia, accusati di non volere accertare le cause della morte di una giovane ragazza, o quella a Yuhuan (Zhejiang), in cui un migliaio di lavoratori migranti si sono scontrati con alcuni poliziotti che avevano pichiato uno di loro.