Tra arresti e censure, al via il Congresso del partito comunista vietnamita
Hanoi (AsiaNews/ Agenzie) – Si aperto oggi ad Hanoi l’11mo Congresso del partito comunista vietnamita che si chiuderà il prossimo 17 gennaio. Scopo dell’incontro l’approvazione dei nuovi piani economici quinquennali e soprattutto l’elezione di una nuova leadership del partito e dello Stato incaricata di trainare il Paese attraverso le sfide dello sviluppo. Per paura di proteste le autorità hanno imposto da settimane misure di sicurezza straordinarie. Centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa sono da giorni schierati davanti al luogo dell’incontro e per le strade della capitale.
Davanti a oltre 1400 delegati, Nong Duc Manh, segretario generale uscente ha elogiato lo sviluppo economico del Vietnam degli ultimi cinque anni, ma ha avvertito che in futuro il Paese non sarà più in grado di sostenere l’attuale tasso di crescita pari al 7,2%. Nong ha affermato che "la qualità, l'efficienza e la competitività restano basse”. Secondo lui il Paese è ormai preda di “burocrazia, corruzione, sprechi, vizi sociali, morali e di uno stile di vita ormai degradato".
Le migliori condizioni di vita e le opportunità date dalle aperture economiche di questi anni non hanno scalfitto la struttura autoritaria dello Stato socialista, che considera libertà di pensiero, di religione e la democrazia come mali della società. Riferendosi ai Paesi occidentali Nong ha sottolineato che “forze ostili continuano a tessere i loro piani, utilizzando la democrazia e i diritti umani per tentare un cambio di regime nel nostro Paese”.
In questi giorni, diverse associazioni per i diritti umani hanno denunciato continui arresti di dissidenti e il blocco di Face book, siti internet e blog. Ad Hue (Vietnam centrale) la polizia ha fermato un funzionario dell’ambasciata Usa mentre tentava di visitare p. Thadeus Nguyen Van Ly, sacerdote cattolico simbolo della lotta alla democrazia, scatenando le proteste di Washington.
Tuttavia, osservatori fanno notare che la nuova leadership sarà più vicina all’occidente e agli Usa, rispetto alla Cina, storico alleato politico ed economico. All’attuale presidente Nguyen Minh Triet, subentrerà infatti Troung Tan Sang, leader del partito a Ho Chi Minh city, noto per i suoi legami internazionali in particolare con il Giappone. A Nong Duc Manh, segretario generale del partito, subentrerà Nguyen Pho Trong, in passato vicino alla Cina e al momento su posizioni più moderate. Resterà invece in carica l’attuale Primo ministro Nguyen Tan Dung.
02/08/2016 16:35
28/10/2017 09:12