Tornano a casa 100mila profughi musulmani vittime della pulizia etnica delle Tigri
di Melani Manel Perera
I rifugiati sono raccolti soprattutto nel distretto di Puttalam. Nel 1990 le Tigri Tamil li avevano espulsi in massa dal nord dell’isola. La cerimonia del ritorno inizierà il 26 dicembre, alla presenza del presidente Rajapaksa.
Colombo (AsiaNews) –Circa 100mila rifugiati musulmani della Northern Province torneranno nelle loro terre di origine entro la fine dell’anno. Da 20 anni vivono nei campi profughi del distretto di Puttalam e delle zone limitrofe, dopo essere stati cacciati dalle Tigri Tamil.
Il ritorno delle comunità islamiche del nord inizierà il 26 dicembre con una cerimonia a cui prenderà parte anche il presidente Mahinda Rajapaksa. L’annuncio della decisione del governo viene da Rishard Bathiyutheen, Ministro per il reinsediamento, eletto in parlamento nel distretto elettorale del Vanni, dopo aver vissuto egli stesso nel campo profughi di Puttalam.
La vicenda della popolazione islamica del nord Sri Lanka è segnata nel profondo dalla guerra tra Tigri Tamil ed esercito. Nell’ottobre del 1990 il Liberation Tigers of Tamil Eelam (Ltte) ha costretto i musulmani di lingua tamil ad abbandonare le loro zone di origine, con un'azione di pulizia etnica. I primi ad essere espulsi dalla regione sono stati 1500 musulmani di Chavakacheri, seguiti poi da quelli di Kilinochchi, Mannar e Jaffna. Questi ultimi furono raccolti nell’Osmania college ed obbligati a lasciare la città entro due ore portandosi dietro solo i vestiti che avevano addosso e non più di 50 rupie. Almeno 10mila famiglie -e 75mila persone - sono il totale degli espulsi dalla regione del nord occupata dalle Tigri.
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