Torna lo spettro dell'aviaria in Cina: terza vittima nel 2009
È uno studente di 16 anni originario della provincia di Guizhou. Egli avrebbe contratto la malattia venendo a contatto con volatili infetti. Le autorità sanitarie cinesi hanno disposto “pene severe” contro la vendita illegale di pollame e vaccini contro l’influenza aviaria.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Terza vittima per influenza aviaria in Cina nel 2009. Lo riferisce oggi l’agenzia ufficiale di stato Xinhua, citando fonti governative. Si tratta di uno studente di 16 anni, deceduto questa mattina all’ospedale di Huaihua, città della provincia centrale dello Hunan.
Secondo un comunicato diffuso dal Ministero cinese della salute, Wu, originario della provincia di Guizhou, è stato ricoverato l’8 gennaio scorso in condizioni critiche e febbre alta. Il 16 gennaio i medici hanno disposto il trasferimento all’ospedale della città di Huaihua; gli esami clinici a cui è stato sottoposto il ragazzo hanno accertato i sintomi di influenza aviaria.
“I rilievi clinici hanno accertato che il paziente è venuto a contatto con volatili affetti dal virus H5N1. In seguito ha sviluppato la patologia”, riferisce la Xinhua. In Cina non si sono registrati casi di influenza aviaria per circa un anno; ora, in poco meno di due settimane e in prossimità del capodanno cinese, si sono registrati quattro casi della malattia. Tre persone sono già decedute, mentre una quarta è ricoverata in ospedale per cure mediche. La prima vittima del 2009 è stata registrata il 5 gennaio a Pechino, seguita da una donna di 27 anni morta il 17 gennaio a Shandong, capitale dello Jinan. Dal 2003 a oggi sono 23 le vittime per influenza aviaria in Cina. La patologia si sviluppa in particolare durante l’inverno, quando le basse temperature creano condizioni favorevoli alla diffusione del virus.
Il Ministero cinese dell’agricoltura, in prossimità dei festeggiamenti per il nuovo anno lunare, che vedono spostamenti di milioni di persone per festeggiare in famiglia, ha diffuso una serie di norme di base da seguire per prevenire il contagio, fra cui “consumare solo carni ben cotte e lavarsi le mani dopo avere maneggiato carne cruda”. L’Amministrazione statale per l’industria e il commercio ha inoltre disposto “pene severe” per quanti vendono in maniera illegale “pollame vivo, allevato in maniera non conforme alle disposizioni sanitaire e vaccini contro l’influenza aviaria”.
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