Tokyo: bando totale dell'energia atomica a Pyongyang
Secondo fonti governative il Giappone chiederà durante i "colloqui a 6" sul nucleare il congelamento completo dell'energia atomica alla Corea del Nord.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) Il governo giapponese ha deciso di chiedere un bando totale dell'uso di tecnologia nucleare alla Corea del Nord anche se utilizzata per scopi pacifici. Lo riporta oggi un quotidiano giapponese che cita fonti governative a Tokyo.
Il governo giapponese teme infatti che un programma nucleare pacifico da parte del regime comunista potrebbe essere mutato in una produzione di testate missilistiche atomiche. E' per questo che la Corea del Nord dovrà permettere la visita e l'effettiva libertà di movimento di tecnici e commissari internazionali che possano verificare l'effettivo congelamento dell'industria nucleare.
L'accettazione del bando, secondo i giapponesi, deve essere considerata una condizione principale per l'invio di assistenza energetica al regime di Pyongyang da parte della comunità internazionale. La richiesta dovrebbe essere presentato in occasione dei "colloqui a 6 sul nucleare" previsti per il 26 luglio a Pechino. I "colloqui a 6" sono dei dialoghi fra Cina, Stati Uniti, Russia, Giappone, Corea del Sud e Corea del Nord per il disarmo totale delle testate atomiche. L'utilizzo di energia atomica per scopi pacifici non è mai stato discusso. La Corea del Nord aveva abbandonato i colloqui lo scorso anno - denunciando una "politica aggressiva ed offensiva" da parte degli Stati Uniti - ma è stata convinta dalle pressioni internazionali e dall'embargo sugli aiuti umanitari a tornare sui suoi passi.
Il premier di Tokyo, Junichiro Koizumi, ha dichiarato ieri che nonostante le proteste della popolazione giapponese - uno dei compiti principali del suo mandato rimane quello di instaurare rapporti normali con Pyongyang. "Non vi è alcun cambiamento ha dichiarato - nel mio desiderio di normalizzare le relazioni bilaterali risolvendo la questione atomica". La popolazione e la stampa giapponese non sono d'accordo con la linea pacifica del primo ministro e considera la Corea del Nord una continua minaccia a causa di azioni compiute dal regime comunista contro Tokyo.
Una delle azioni che hanno più inasprito i rapporti giappo-coreani è stato il rapimento, negli anni '80, di 12 cittadini giapponesi da parte dei servizi segreti nord-coreani. La visita di Koizumi a Pyongyang nel 2002 portò alla liberazione di 5 dei rapiti: il regime comunista ha dichiarato morti gli altri 7. Secondo l'opinione pubblica giapponese è dunque sbagliato l'impegno del premier definito "un dialogo fra sordi" - nella normalizzazione pacifica dei rapporti.