Tokyo frena lo yen per aiutare le esportazioni
Il balzo della valuta nipponica spaventa il governo, che teme il crollo delle vendite all’estero. La Banca centrale, quindi, ha messo in vendita la propria moneta per un valore pari a 1,21 miliardi di dollari.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Il governo giapponese sembra non aver gradito l’improvviso aumento di valore della propria moneta nazionale, lo yen, che ieri ha fatto segnare un record positivo nei confronti del dollaro. Questa mattina, infatti, Tokyo è intervenuto per frenare la corsa dello yen vendendo valuta. È la prima volta dal marzo 2004 che un’operazione del genere viene condotta dal governo nipponico, molto probabilmente per aiutare le esportazioni.
Il dollaro è arrivato infatti ieri a costare 83,36 yen, un declino netto rispetto agli 83,71 necessari appena due giorni prima. Alcune ore prima la valutazione aveva toccato il picco di 83,25 yen per dollaro, il punto più favorevole dal maggio del 1995. A seguito dell’intervento governativo, il biglietto verde ha riguadagnato terreno e il cambio si è attestato attorno a quota 85.
Come modalità, le autorità giapponesi hanno deciso di intervenire direttamente sul mercato vendendo yen. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Jiji, il Giappone ha venduto yen per un ammontare di oltre 100 miliardi, pari a 1,21 miliardi di dollari. Il ministro delle Finanze, Yoshikiro Noda, ha confermato l’intervento e ha fatto sapere che il Giappone è in contatto con le altre autorità internazionali ma “ha agito da solo”.
La Fed e il Tesoro statunitense non hanno voluto commentare immediatamente l’azione giapponese. Successivamente la Bank of Japan si è detta pronta a non sterilizzare l’intervento e il governatore Masaaki Shirakawa ha detto che continuerà a fornire ampia liquidità ai mercati.
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