Tokyo-Seoul, dialogo a certe condizioni
Il presidente sudcoreano è pronto a riprendere i contatti con i vertici giapponesi se questi si dimostrano sinceri ed interrompono le visite al santuario che commemora i criminali della guerra nippo-coreana.
Seoul (AsiaNews) Il presidente sudcoreano Roh Moo-hyun "è pronto ad incontrare il nuovo primo ministro giapponese Shinzo Abe" se questi "dimostra un impegno sincero nel voler risolvere le dispute fra i due Paesi vicini". Lo ha detto ieri un rappresentante governativo di Seoul.
Lee Kyu-hyung, vice ministro sudcoreano per gli Affari esteri ed il commercio, ha spiegato che "se il Giappone dimostra una volontà sincera di dialogo che mira a risolvere i vari fattori che creano conflitto fra di noi, siamo pronti a partecipare ad un incontro, il prima possibile".
Al riguardo si attende il primo discorso sugli affari esteri del neo primo ministro nipponico, che dovrebbe essere pronunciato domani a Tokyo.
L'ultimo incontro fra i vertici dei due Paesi risale al novembre scorso: in quell'occasione, Roh incontrò l'allora premier Junichiro Koizumi, considerato una delle persone "meno gradite" ai sudcoreani a causa delle sue frequenti visite al santuario Yasukuni.
Qui si trovano le lapidi che commemorano gli eroi di guerra giapponesi, ma fra queste ve ne sono 14 in memoria di criminali di classe A della guerra nippo-coreana.
Ban Ki-moon, ministro coreano degli Affari esteri e del commercio, ha detto di "sperare che il primo ministro Abe abbia imparato dai risultati dell'amministrazione Koizumi. Deve chiarire la sua posizione sul passato così da poter aprire la strada ad ogni tipo di scambio bilaterale".
Ban ha aggiunto di "attendersi dei progressi sulla questione" ed ha spiegato che la sua speranza si basa su un incontro con il nuovo premier avvenuto in occasione dei funerali di Ryutaro Hashimoto, politico giapponese morto lo scorso agosto.
Al funerale, Abe ha espresso il desiderio di voler "superare con umiltà la questione storica" ed ha aggiunto di "voler fare di tutto per eliminare queste incomprensioni". Fino ad ora, tuttavia, il nuovo vertice giapponese si è espresso in maniera ambigua sulla possibilità di nuove visite al santuario.