06/05/2010, 00.00
GIAPPONE - USA
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Tokyo, dietrofront sulla base americana di Okinawa

Giornali e politici puntano il dito contro il premier Yukio Hatoyama, che ha improntato la campagna elettorale proprio sull’allontanamento dei marines Usa dall’isola meridionale. E il governo perde ancora consensi, arrivando al minimo storico del 20%.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Una nuova crisi, questa volta puramente politica, ha colpito oggi il primo ministro giapponese Yukio Hatoyama (v. foto). Dopo gli scandali finanziari e quelli legati all’atteggiamento della moglie, il premier deve rispondere del dietrofront – definito “vergognoso” – sulla base aerea americana di Okinawa. Hatoyama aveva improntato la sua campagna elettorale proprio sull’allontanamento dei marines Usa dal suolo giapponese, almeno parziale: uno scopo che ha abbandonato per non urtare la sensibilità di Washington.
 
Questa mattina, un editoriale dello Yomiuri Shimbun - il maggior quotidiano del Sol Levante – scrive: “La recente marcia indietro del governo sulla questione ci copre di vergogna. E non c’è bisogno di sottolineare che la maggiore responsabilità di tutto questo è del premier Hatoyama”. Ieri, visitando proprio l’isola sub-tropicale, il capo del governo si è scusato per non essere riuscito a mandare via la base Futenma. Questa si trova in una zona altamente popolata, ma un accordo del 2006 sanciva lo spostamento di mezzi e uomini in una parte meno abitata dell’isola.
 
La proposta di spostare la base ha incontrato la violenta opposizione del resto della popolazione dell’isola. Ora però il tempo sta per finire: la base dovrà muoversi entro il 31 maggio, o l’accordo del 2006 sarà nullo. Per il Mainichi Shimbun, “il primo ministro ha detto che ci riuscirà. Se dovesse fallire, allora dovrà essere rigorosamente esaminata la sua responsabilità politica”. Ancora più duro Sadakazu Tanigaki, presidente del Partito democratico-liberale: “Hatoyama ha infranto le promesse fatte alla popolazione di Okinawa, li ha traditi. È naturale che si debba dimettere”.
 
Gli ultimi sondaggi nazionali danno la popolarità del governo democratico al 20%; si tratta di un crollo verticale rispetto al 72% di gradimento ottenuto all’ingresso in carica, lo scorso settembre. Secondo Shinichi Nishikawa, professore di Scienze politiche all’università Meiji della capitale, “il premier non può fare altro che perdere ancora influenza. Anche se sopravvive a questa crisi, si dimetterà presto”.
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