Titanic del Volga affondato per mancanza di manutenzione
di Nina Achmatova
L’accusa della stampa russa, mentre le autorità arrestano la responsabile della compagnia di navigazione. Il bilancio sale a 100 morti e 29 dispersi. La denuncia degli esperti: non c’è una sola nave fluviale veramente nuova in uso oggi nel Paese.
Mosca (AsiaNews) – La Russia è ancora impegnata nella conta delle vittime del naufragio della nave da crociera “Bulgaria” avvenuto lo scorso 10 luglio sul fiume Volga. Il bilancio ufficiale di quello che è già stato chiamato il “Titanic russo” parla di 100 morti accertati, di cui decine di bambini, e di 29 dispersi su un totale di 208 persone che si ritiene si trovassero sull’imbarcazione sovraccarica al momento dell’incidente di cui un’inchiesta sta accertando le cause. Secondo le autorità russe, le speranze di trovare qualcuno in vita sono del tutto inesistenti. I superstiti sono 79, la maggior parte salvati grazie al pronto intervento della nave “Arabella”, che navigando nella zona del disastro ha recuperato diverse persone.
La tragedia nautica, la più grave della Russia post-comunista, è avvenuta nella Repubblica del Tatarstan, dove nel primo pomeriggio di domenica, l’imbarcazione a due piani si è improvvisamente piegata verso destra ed è affondata nel giro di pochi minuti, trascinando con sé, a circa 20 metri di profondità, passeggeri ed equipaggio. Al momento sul luogo sono all’opera circa mille operatori tra cui 195 sommozzatori.
Ancora incerte le cause del disastro, mentre sono scattati i primi fermi. Come quello emesso per la titolare della compagnia di navigazione della “Bulgaria”, Svetlana Inyakina. Per la stampa russa l'affondamento è stata frutto di “cupidigia insaziabile” dell'armatore. Alcuni quotidiani oggi spiegano che la manutenzione del vecchio vascello, costruito nel 1955, era stata pagata dal comandante, perché il capo della società AgroRechTur, la Inyakina appunto, risparmiava anche sulle cose più elementari come chiavi, uniformi e pasti. Se condannata, la donna rischia fino a 10 anni di prigione.
Per ora il disastro non ha avuto ripercussioni negative sull’industria turistica: la crociera sul Volga è una delle scelte più popolari per le vacanze tra i russi e le agenzie di viaggio non hanno ricevuto richieste di cancellazioni, dichiara Maya Lomidze dell’Associazione dei tour operator russi.
Il Cremlino ha avviato una ricognizione su vasta scala delle condizioni di salute delle imbarcazioni passeggeri sparse per il paese. Di 120 navi da crociera attualmente operative nella Russia europea, 50 hanno tra i 25 e i 30 anni e le altre 70 superano i 40 anni di vita, fa sapere la stessa Associazione. Il ministero dei Trasporti ha detto che 100 dei 1.500 battelli del Paese sono stati costruiti prima del 1956. “Non c’è una sola nave fluviale veramente nuova in uso oggi in Russia”, denuncia Yury Gorbachev, architetto al Shipbuilding Engineering Center di San Pietroburgo. A ogni modo, anche le imbarcazioni di 60 anni come la “Bulgaria” possono ritenersi sicure, se mantenute nel modo corretto, dice Valentin Razhivin, ex capitano. “Il problema – spiega Vladimir Klimenko, membro della commissione Trasporti alla Duma - è che la flotta fluviale è per lo più in mano a privati e lo Stato finora ha ignorato la situazione”.
La tragedia nautica, la più grave della Russia post-comunista, è avvenuta nella Repubblica del Tatarstan, dove nel primo pomeriggio di domenica, l’imbarcazione a due piani si è improvvisamente piegata verso destra ed è affondata nel giro di pochi minuti, trascinando con sé, a circa 20 metri di profondità, passeggeri ed equipaggio. Al momento sul luogo sono all’opera circa mille operatori tra cui 195 sommozzatori.
Ancora incerte le cause del disastro, mentre sono scattati i primi fermi. Come quello emesso per la titolare della compagnia di navigazione della “Bulgaria”, Svetlana Inyakina. Per la stampa russa l'affondamento è stata frutto di “cupidigia insaziabile” dell'armatore. Alcuni quotidiani oggi spiegano che la manutenzione del vecchio vascello, costruito nel 1955, era stata pagata dal comandante, perché il capo della società AgroRechTur, la Inyakina appunto, risparmiava anche sulle cose più elementari come chiavi, uniformi e pasti. Se condannata, la donna rischia fino a 10 anni di prigione.
Per ora il disastro non ha avuto ripercussioni negative sull’industria turistica: la crociera sul Volga è una delle scelte più popolari per le vacanze tra i russi e le agenzie di viaggio non hanno ricevuto richieste di cancellazioni, dichiara Maya Lomidze dell’Associazione dei tour operator russi.
Il Cremlino ha avviato una ricognizione su vasta scala delle condizioni di salute delle imbarcazioni passeggeri sparse per il paese. Di 120 navi da crociera attualmente operative nella Russia europea, 50 hanno tra i 25 e i 30 anni e le altre 70 superano i 40 anni di vita, fa sapere la stessa Associazione. Il ministero dei Trasporti ha detto che 100 dei 1.500 battelli del Paese sono stati costruiti prima del 1956. “Non c’è una sola nave fluviale veramente nuova in uso oggi in Russia”, denuncia Yury Gorbachev, architetto al Shipbuilding Engineering Center di San Pietroburgo. A ogni modo, anche le imbarcazioni di 60 anni come la “Bulgaria” possono ritenersi sicure, se mantenute nel modo corretto, dice Valentin Razhivin, ex capitano. “Il problema – spiega Vladimir Klimenko, membro della commissione Trasporti alla Duma - è che la flotta fluviale è per lo più in mano a privati e lo Stato finora ha ignorato la situazione”.
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