Timor Est, possibile marcia indietro del governo sull'ora di religione
Dili (AsiaNews/Agenzie) Il governo di Timor Est potrebbe rivedere la sua decisione di abolire l'insegnamento obbligatorio della religione nelle scuole statali: lo ha dichiarato il primo ministro Mari Alkatri in un'intervista radiofonica.
Nei giorni scorsi migliaia di persone sono scese in piazza a Dili per domandare le dimissioni del premier Alkatri, musulmano, e del suo governo di sinistra proprio a causa della questione dell'ora di religione.
"Il mondo è basato sul cambiamento, un mondo statico non si sviluppa" ha dichiarato Alkatri alla radio cattolica portoghese Renascença rispondendo alla domande se il suo governo cambierà la controversa norma. "La decisione non è stata mia, sebbene tutti addossino a me la responsabilità per il fatto che sono il primo ministro" ha detto Alkatri. "Era stata presa dal governo per cui ogni cambiamento deve essere fatto dal governo stesso".
Nel febbraio scorso il governo di Timor Est nazione a larga maggioranza cattolica aveva deciso che la religione non sarebbe stata più una materia obbligatoria nelle scuole statali, mentre resta un'opzione per gli studenti che ne facciano richiesta.
Le proteste che ne sono seguite sono l'ultima di una di tensioni fra l'esecutivo e la Chiesa cattolica, che ha giocato un ruolo decisivo nell'indipendenza del paese. All'inizio dell'anno il vescovo Alberto Ricardo da Silva aveva manifestato la sua contrarietà all'accordo tra i capi di Timor e dell'Indonesia per abolire i processi sulle atrocità compiute durante la lotta di indipendenza.
Timor Est conta una popolazione di 800 mila abitanti, al 96% cattolica; ci sono anche minoranze musulmane e protestanti. Il paese ha raggiunto l'indipendenza dall'Indonesia - paese a maggioranza musulmana - nel maggio 2002, 3 anni dopo un referendum popolare gestito dall'Onu che ha messo fino all'occupazione indonesiana.
20/07/2022 13:40