20/12/2011, 00.00
FILIPPINE
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Tifone Washi, Manila dichiara l’emergenza nazionale. Prime sepolture di fosse comuni

Il bilancio sale a mille morti e decine di migliaia senzatetto. Il presidente Benigno Aquino dichiara la calamità per accedere a fondi speciali di intervento. A Iligan (Mindanao) primi funerali di gruppo per scongiurare epidemie, sotterrate 50 persone. Contrari i cittadini di Cagayan de Oro. Continua la raccolta fondi lanciata da mons. Ledesma.
Cagayan de Oro (AsiaNews) – Il presidente filippino Benigno Aquino ha dichiarato oggi lo stato di calamità nazionale, in seguito all’emergenza causata dal passaggio del tifone Washi che – lo scorso fine settimana – ha colpito il sud delle Filippine. I danni maggiori sono registrati nelle città di Iligan e Cagayan de Oro, nella regione di Mindanao, piagate da alluvioni e smottamenti del terreno. Al momento sarebbero almeno mille le vittime, sommate alle 50 persone tuttora disperse e le decine di migliaia senzatetto; per scongiurare il pericolo di epidemie, le autorità locali hanno ordinato la sepoltura in fosse comuni dei cadaveri, mentre le agenzie funebri della zona sono al limite del collasso. Intanto continua la raccolta fondi lanciata ieri dall’arcivescovo di Cagayan de Oro, mons. Antonio J. Ledesma, cui è possibile aderire inviando il proprio contributo.
 
La Protezione civile filippina ha confermato che il disastro ha coinvolto almeno 338mila persone in 13 province dell’arcipelago; al momento sarebbero circa 43mila gli sfollati ospitati nei centri di evacuazione. Le case danneggiate dal tifone e dalla massa di fango superano le 10mila unità, di cui un terzo sono completamente distrutte. Anche scuole, strade e ponti hanno registrato gravi danni. Ricky Carandang, portavoce del presidente Aquino, spiega che lo stato di calamità nazionale permetterà all’esecutivo di stanziare maggiori fondi per gli interventi immediati e la ricostruzione nel lungo periodo.

Intanto a Iligan, polo costiero industriale di 330mila abitanti, le agenzie funerarie non sono più in grado di gestire la sepoltura delle vittime; i centri sono congestionati e si fa concreto il pericolo di epidemie. Per questo il sindaco Lawrence Cruz ha ordinato di seppellire i morti, anche se i corpi non sono stati ancora identificati. La prima sepoltura in fosse comuni è avvenuta ieri nel cimitero locale e ha riguardato almeno 50 vittime. “Stiamo usando plastiche per avvolgere i cadaveri, laddove disponibili” ha aggiunto il primo cittadino.

Nella vicina Cagayan de Oro la situazione è ancor più caotica, mentre le persone si oppongono a sepolture di gruppo. Essi chiedono che i morti – almeno 340 sinora, ma il numero potrebbe aumentare – vengano conservati sino all’identificazione da parte dei parenti, ma i centri faticano a contenere l’emergenza. In molti lamentano il fatto che le sepolture di gruppo previste dalle autorità sarebbero “anti-cristiane”; ieri si è riunito il comitato di crisi per elaborare soluzioni alternative, ma finora non si intravedono ipotesi concrete.

Ogni anno decine di tifoni colpiscono le Filippine, provocando morti e gravi danni a coltivazioni e infrastrutture. A fine settembre il passaggio del tifone Nesat ha fatto oltre 100 morti. Nel 2009, il Paese è stato messo in ginocchio dal passaggio della tempesta tropicale Ketsana e del tifone Parma che nella sola Manila hanno fatto oltre 100 morti e 3 milioni di sfollati. AsiaNews ha raccolto l’appello lanciato da mons. Ledesma, che chiede aiuto ai cittadini per un aiuto immediato nell’emergenza. Ecco, di seguito, le coordinate bancarie per quanti desiderano inviare il proprio contributo agli alluvionati:

Branch: BPI CDO
Account name: Roman Catholic Archbp of CDO Inc.
Account: 9330-0014-42 TNX 4 D
Aid to flood Victims.
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