Tibet, monaco buddista condannato a 10 anni per aver chiesto libertà
Lhasa (AsiaNews) - Il Tribunale intermedio del popolo della città di Siling ha condannato un monaco buddista tibetano di 25 anni, Tsultrim Kalsang, a 10 anni di carcere per "omicidio intenzionale". Secondo i giudici, nominati dal governo locale che risponde a Pechino, il religioso avrebbe istigato due giovani che si sono auto-immolati il 30 giugno del 2012 per protestare contro le persecuzioni del governo cinese.
Il monaco proviene dal monastero Nyatso Zilkar, che si trova nella parte orientale del Tibet. Arrestato una prima volta il 1° settembre 2012 con altri quattro monaci, è stato rilasciato e poi preso di nuovo per altre due volte. La notizia della sua condanna è stata data dal Tibetan Centre for Human Rights and Democracy, organizzazione che monitora la situazione dei diritti umani in Tibet.
Alla base della sentenza, spiega il Tchrd, ci sarebbe la decisione del monaco di partecipare alla grande manifestazione non violenta che si è svolta in Tibet l'8 febbraio 2012, quando centinaia di tibetani hanno protestato contro le limitazioni imposte dal governo di Pechino e chiesto il ritorno a casa del Dalai Lama, leader spirituale del buddismo tibetano che vive in esilio in India.
Subito dopo la manifestazione, il governo tibetano ha effettuato decine di arresti. Fra questi c'era anche Tsultrim Kalsang, che si è rifiutato di fornire alle autorità i nomi degli organizzatori della protesta che ha coinvolto tutta la regione. Dopo una prima detenzione di circa 10 mesi, il monaco è stato rilasciato ed è potuto tornare al monastero. Qui, secondo i giudici, ha "condotto una campagna di istigazione" nei confronti dei due giovani Ngawang Norphel e Tenzin Khedup, che si sono in un secondo momento dati fuoco.