Tiananmen: parlamentari di Hong Kong chiedono a Pechino “scuse ufficiali”
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Il parlamento di Hong Kong non accoglie, ma di poco, una mozione dei democratici che chiede di non dimenticare il massacro di piazza Tiananmen del 4 giugno 1989 e invita il governo cinese a fare scuse ufficiali e a riabilitare le memoria dei caduti.
Il parlamentare Lee Wing-tat, tra i promotori della mozione, ha spiegato che “a distanza di 20 anni, gli abitanti di Hong Kong ancora pensano che quello è stato un massacro. Sono ancora convinti che il Partito comunista cinese deve prendersi la responsabilità”.
Anche il parlamentare Lee Cheuk-yan è convinto che “la gente di Hong Kong non dimenticherà mai quell’episodio”.
L’esito negativo era scontato, dato che il sistema elettorale di Hong Kong è tale che i parlamentari favorevoli al governo di Pechino sono la maggioranza. La proposta ha ricevuto 23 voti a favore, contro 16 contrari e 11 astenuti, ma per l’approvazione occorreva la maggioranza dei votanti.
Un’indagine dell’Università di Hong Kong, basata su un campione casuale di 1.011 interviste telefoniche, ha mostrato che il 69% dei residenti considera “un errore” l’intervento dell’esercito e il 61% ritiene che Pechino dovrebbe cessare di condannare le proteste pro democrazia del 1989.
All’epoca Hong Kong era territorio britannico (è stata restituita alla Cina nel 1997) e la popolazione era favorevole alla lotta degli studenti cinesi per la democrazia e contro la corruzione e li sosteneva con donazioni e in altro modo. La città condannò con forza il massacro compiuto dall’esercito cinese. Da allora ogni anno vi è una veglia pubblica a lume di candela per commemorare il 4 giugno (nella foto: la veglia del 2006): quest’anno per il 20° anniversario sono attesi decine di migliaia di partecipanti.
La Cina cerca invece di far passare l’anniversario sotto silenzio e le migliaia di morti sono ancora bollati come “controrivoluzionari”. Il Capo dell’esecutivo di Hong Kong, Donald Tsang Yam-kuen, la settimana scorsa ha cercato di dire avanti al parlamento che la popolazione di Hong Kong è convinta che i fatti di piazza Tiananmen sono ormai storia passata e che occorre essere grati per la crescita economica realizzata dalla Cina. Alle rimostranze di parlamentari, ha dovuto scusarsi e riconoscere che il suo punto di vista non riflette quello della cittadinanza.
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