Thailandia: silenzio e meditazione nella tre giorni di ritiro per i laici
Il ritiro è stato organizzato dall'arcidiocesi di Bangkok.
Baan Phu Waan (AsiaNews) - L'arcidiocesi di Bangkok ha organizzato tre giorni di ritiro a Baan Phu Waan per i laici del primo dei sei distretti che compongono la diocesi. "Abbiamo organizzato le stesse attività dello scorso anno", dichiara padre Franscis Kriengsak Kovidhavanij, rettore della cattedrale dell'Assunta. "Abbiamo però dato la priorità a chi non è potuto venire l'altra volta a causa del numero limitato di 130 posti. L'obiettivo del ritiro è dare la possibilità di stare in silenzio per meditare la parola di Dio. Spieghiamo inoltre come annunciare il Vangelo ai nostri fratelli e sorelle che non sono cristiani".
Al ritiro ci sono state discussioni di gruppo per condividere le diverse esperienze di evangelizzazione. Fuori dal seminario i partecipanti non erano autorizzati a utilizzare il cellulare, ad ascoltare radio, a guardare la televisione e neanche a parlare fra di loro.
"È un'ottima occasione per guardarci dentro, anche se avremo poco tempo", dichiara Anna Sirilak, della chiesa del Rosario. "Voglio anche sottolineare che sarebbe bello se si unissero a noi un numero maggiore di giovani, si ridurrebbero le differenze fra le nuove e le vecchie generazioni".
Monica Oranuch, della chiesa San Louise, dice che "è molto bello avere l'opportunità di stare in silenzio per un po' di tempo. L'adorazione personale dell'eucarestia mi fa provare un senso di serenità. È un momento di benedizione, ci aiuta a non farci sopraffare dalle difficoltà della vita".
Peter Sirisak, della chiesa Redemptoris, dice che "lo scambio di idee ed esperienze nelle discussioni di gruppo è molto utile. Allarga la nostra mentalità e mi fa capire che le mie difficoltà non sono nulla se paragonate a quelle di altri. Inoltre è un'occasione per conoscere nuovi amici".
Padre Peter Vatchasin Kritcharoen, presidente della Commissione per l'educazione al catechismo della diocesi di Ratchaburi, dichiara che "essere un missionario nella nostra vita quotidiana significa comportarsi in modo amichevole e perdonare sempre gli altri. Un'altra cosa molto importante per evangelizzare è ascoltare gli altri, perché la nostra società ha bisogno di persone che si mettono all'ascolto".
"Spero che giovedì tutti utilizzeranno il loro tempo per l'adorazione eucaristica", conclude padre Kovidhavanij. "Potranno così sentire il sacrificio di Gesù Cristo. Inoltre ogni volta che riceviamo la comunione dobbiamo conoscere l'importanza di spendere le nostre vite secondo la volontà di Dio. Così potremo essere un esempio per gli altri, e questo è il miglior modo di evangelizzare".