Thailandia: estesa la legge marziale per fermare le violenze nel Sud
Altri 2 distretti della parte meridionale del Paese sotto il diretto dcontrollo dei militari. "Venivano usati come deposito per le armi".
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) L'esercito thailandese ha esteso il regime di legge marziale in altri 2 distretti della parte meridionale del Paese a maggioranza musulmana, un giorno dopo le bombe contro la capitale provinciale.
La prova di forza dei separatisti islamici ha convinto le Forze armate a stanziare ancora più uomini nella zona. Il generale Khwanchart Klaharn, l'ufficiale che ha la gestione della sicurezza del Sud, conferma che la legge marziale è stata dichiarata in 2 distretti della provincia di Songkhla, confinante con le 3 province a maggioranza musulmana - Narathiwat, Yala e Pattani dove la rivolta separatista ha ucciso oltre 1.100 persone da gennaio. "I rivoltosi hanno usato i distretti di Chana e Thepha spiega l'ufficiale come nascondiglio per le armi".
Nel frattempo la pubblica sicurezza ha trovato nella zona la testa di un uomo, forse un monaco buddista: in quest'area sono stati decapitati oltre 12 buddisti durante gli scontri con i separatisti.
Il primo ministro thailandese Thaksin Shinawatra dice che la decisione è stata presa dai militari, che non lo hanno informato. "Se gli incidenti si sono spostati in altre zone del Paese ha detto la legge marziale può essere una buona soluzione. I militari possono farlo da soli".
Le autorità hanno dichiarato 4 mesi fa lo stato di emergenza per Narathiwat, Yala e Pattani: alcune parti di queste province sono sotto la legge marziale da anni. Lo stato di emergenza è simile nei contenuti alla legge marziale, ma gestito dalle autorità civili e non militari.
06/06/2014