Thailandia del sud: gli insegnanti e le loro famiglie nel mirino degli islamici
Non c'è tregua alle violenze contro la minoranza buddista nelle province meridionali. Venerdì scorso due maestre tenute ostaggio per tre ore; più di 100 scuole chiudono per la paura.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) Anche i parenti degli insegnati buddisti sembrano entrati nel mirino dei militanti islamici in Thailandia del sud. La polizia della provincia di Narathiwat ha reso noto che Somboon Ratchsuwan, padre del direttore di una scuola locale, è stato ucciso mentre guidava una moto con a bordo la moglie. La donna è rimasta ferita; i due erano buddisti. La polizia ritiene che "l'omicidio sia opera dei militanti islamici".
Intanto da ieri oltre 100 scuole nelle tre province meridionali a maggioranza musulmana hanno chiuso per il basso livello di sicurezza nella zona. Lo scorso 19 maggio, sempre a Narathiwat, uomini mascherati hanno tenuto per tre ore in ostaggio due maestre. I rapitori chiedevano il rilascio di due musulmani detenuti in relazione all'assassinio di due militari all'inizio dell'anno. Le autorità non hanno ceduto e le donne sono state picchiate. Una delle due, Juling Ponggunmul, è in coma.
Secondo Tawat Sae-ham, capo di un sindacato di insegnanti, vi è il tentativo di "fare il possibile per eliminare la minoranza buddista" dalle province del sud. Tawat spiega poi che "le scuole rimarranno chiuse per una settimana, perché i maestri hanno paura e non sono sicuri".
I due anni di scontri tra insorti islamici e forze governative nel sud sono costati la vita a oltre 1.300 persone; gli insegnati sono stati tra gli obiettivi principali, perchè ritenuti veicoli di trasmissione della cultura buddista. L'incidente del 19 maggio è il quarto del genere dall'inizio del 2006. Il governo ha da tempo concesso agli insegnanti una scorta e fornito loro armi, ma questo non sembra bastare. Ieri il premier Thaksin Shinawatra ha chiamato un incontro urgente con gli ufficiali delle forze di sicurezza per studiare come proteggere il corpo docente.
Ongkorn Thongprasom, alto ufficiale dell'esercito thailandese, ha promesso interventi più forti e decisi contro i ribelli e avvertito: "Se si ripeteranno incidenti del genere (come quello del 19 maggio), mi dimetterò".