Testimoni di Geova in Russia: oltre 50 fermati per pubblica protesta
Distribuiti 12 milioni di volantini da parte di 150 mila membri dell’organizzazione. L’opuscolo denuncia la persecuzione contro i Testimoni di Geova, rei di rifiutare il servizio militare e di avere atteggiamenti non amichevoli verso le altre comunità religiose. Secondo loro “la storia si sta ripetendo” e si torna alle persecuzioni del tempo sovietico.
Mosca (AsiaNews/Agenzie) – Fra la fine di febbraio e i primi di marzo almeno 50 Testimoni di Geova (TdG) sono stati fermati dalla polizia russa per aver distribuito volantini contro i limiti di libertà religiosa posti al loro gruppo. In particolare essi lamentano che le loro comunità sono perseguitate, tacciate di essere “estremiste” e “criminali” perché rifiutano il servizio militare.
Lo scorso 26 febbraio l’organizzazione dei TdG hanno lanciato una campagna contro le violenze di cui essi sono oggetto in molti Stati della Federazione. La campagna ha radunato quasi 150 mila membri: nelle piazze di Mosca, Rostov, Sverdlovsk, Nizhny Novgorod, Omsk, Krasnodar, Volgograd, alle stazioni ferroviarie, quelle del metro, alle fermate dei pullman hanno distribuito nei giorni seguenti un volantino di quattro pagine dal titolo “La storia si sta ripetendo? Una domanda per i russi”.
L’opuscolo – distribuito in 12 milioni di copie - è pieno di citazioni da discorsi del presidente Dmitry Medvedev, in cui egli condanna la repressione politica e quella basata sull’identità religiosa e mostra poi che la riabilitazione post-sovietica dei TdG – perseguitati dal regime dell’Urss – “è divenuta polvere”.
Il volantino ricorda che solo 15 anni fa, molti Testimoni di Geova sono stati riabilitati e hanno ricevuto il “certificato di riabilitazione”. Ma oggi gli stessi membri vengono bollati come “estremisti” e costretti a praticare le loro assemblee di nascosto.
Secondo Lev Levinson, direttore dell’istituto per i diritti umani, la presente persecuzione è dovuta a una “perversa interpretazione delle leggi contro l’estremismo”. L’organizzazione viene accusata di essere una “setta”, di avere “attitudini non amichevoli verso le altre Chiese” e di rifiutare il servizio militare, sebbene anche la costituzione permette si possa fare servizio civile alternativo.
I TdG affermano di essere costretti a fare questa campagna dopo che diverse corti in Russia hanno proibito molte loro pubblicazioni e messo fuorilegge le loro attività (Vedi AsiaNews.it, 17/09/2009, “Il tribunale di Rostov mette al bando i Testimoni di Geova: estremisti religiosi” e 05/10/2009, “Anche per la Corte dell’Altai i Testimoni di Geova sono ‘estremisti’ da condannare”). In precedenza essi si erano pure rivolti al presidente Medvedev per chiedere giustizia, ma ormai essi si devono “appellare al sentimento civile del pubblico” (13/11/2009 I Testimoni di Geova scrivono a Medvedev: perseguitati come in epoca sovietica).
I membri dei TdG presi dalla polizia durante la campagna hanno subito interrogatori e i loro volantini sono stati sequestrati. La maggior parte di loro sono stati rilasciati dopo ore.
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