Terremoto a Java, il dramma dei sopravvissuti
Nelle parrocchie a Java centrale, messe per i defunti; da Jakarta molte persone vogliono raggiungere i familiari nelle zone terremotate e cercano affannati biglietti di autobus e treni. I sopravvissuti passeranno la notte all'aperto, senza elettricità.
Jakarta (AsiaNews) Cattolici nelle zone del terremoto in Indonesia si stanno raccogliendo nelle parrocchie colpite dal disastro: pregano i loro fratelli morti e poi si uniscono per portare aiuti. Intanto da più parti della capitale sono numerosi quelli in cerca di un treno o un autobus che li porti nei loro villaggi d'origine a sud di Yogyakarta.
La zona intorno all'antica città imperiale, sull'isola di Java, è stata colpita stamattina da un sisma di 6,2 gradi Richter, che ha distrutto edifici, strade e ucciso oltre 2700 persone.
Nella parrocchia della Vergine Maria, madre di Cristo a Wedi, reggenza di Klaten, migliaia di fedeli si sono raccolti per partecipare alla messa serale, in cui si pregherà per i morti. Questa parrocchia è conosciuta nel Paese come la "più luminosa e infinita" fonte di seminaristi e religiosi di vari ordini. Wedi ha "offerto" i suoi "figli" migliori come vescovi, provinciali e responsabili di comunità religiose.
Tra le vittime del sisma di questa mattina, i genitori di Paulus Superno, rettore dell'Università Sanata Dharma dei gesuiti a Yogyakarta. I due coniugi sono morti per il crollo del tetto della loro abitazione.
Gli abitanti di Jakarta originari della zona terremotata si affollano alla stazione centrale di Gambir in cerca di un biglietto per raggiungere i famigliari. In tutta la capitale folti gruppi di persone si accalcano nei vari terminal degli autobus diretti a Yogyakarta, Klaten e Surakarta sperando di arrivare prima che cali il buio.
Migliaia di sopravissuti hanno deciso di trascorrere la notte all'aperto, fuori di casa, per paura di altre scosse: non vi è elettricità e spesso nemmeno una candela per illuminare il buio.