31/07/2004, 00.00
INDIA
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Tensione in Andhra Pradesh: bloccata la costruzione di una chiesa; un sacerdote è stato picchiato

di Nirmala Carvalho

Parla mons. Joji, arcivescovo di Hyderabad

Hyderabad (AsiaNews) – Rappresentanti di gruppi indù, polizia, governo e Chiesa si sono riuniti la notte di giovedì scorso per discutere dell'aggressione subita da un sacerdote il 18 luglio nell'Andhra Pradesh da parte di fondamentalisti indù.

L'incontro è stato promosso dall'arcivescovo di Hyderabad, mons. Marampudi Joji, che con l'occasione ha suggerito la formazione di un comitato per la pace composto da rappresentanti di entrambe le comunità religiose. "La Chiesa deve impegnarsi nella missione di stabilire un clima di armonia e per ottenere questo è necessario il dialogo tra le parti interessate", ha dichiarato l'arcivescovo ad AsiaNews.

Lo scorso 18 luglio, circa 100 indù si sono opposti con la forza alla costruzione di una Chiesa cattolica a Secunderabad, vicino alla capitale dell'Andhra Pradesh, Hyderabad. Le famiglie indù residenti nella zona, dove domenica si sarebbe posta la prima pietra per la costruzione della parrocchia, hanno mobilitato attivisti di gruppi quali il Rashtriya Swayamsevak Sangh e il Bharatiya Janata Party per opporsi a quella che ritengono "un'operazione illegale". La giustificazione, infatti, è che i cristiani vogliono "edificare in un'area esclusivamente residenziale, portando così inquinamento acustico". I fondamentalisti hanno malmenato il parroco, p. Joseph Vattaparambil, mentre pregava nella piccola cappella temporanea in cui da 8 anni si riuniscono circa 300 cattolici Malankaresi  [rito orientale proveniente dallo Stato indiano del Kerala, ndr].

"È vergognoso che questi fondamentalisti continuino a minacciare le vite e il diritto della gente ad avere un luogo di preghiera", ha affermato mons. Joji. "La libertà di religione è prevista dalla Costituzione indiana e la Chiesa sta solo esercitando i suoi diritti legali e civili di costruire un edificio in cui si possano radunare i suoi fedeli", ha aggiunto il prelato.

Le autorità ecclesiastiche sono fermamente convinte della legalità del progetto, ma l'arcivescovo avverte che "non si procederà ad alcuna costruzione se nella città non tornerà la pace".

In questo delicato contesto, per la Chiesa diventa importante avere l'appoggio dei rappresentanti politici locali. Dopo l'aggressione al sacerdote di Secunderabad, mons. Joji ha incontrato il Primo Ministro dell'Andhra Pradesh, il protestante Rajashekeria Reddy. "Durante il mio mandato non permetterò il ripetersi di questi incidenti", ha assicurato il ministro. Le forze dell'ordine sono in stato d'allerta e stanno controllando il rispetto della legge e dell'ordine pubblico nella città.  

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