Teme l’inflazione l’economia cinese in crescita
Per il 2010 la crescita è del 10,3%. L’ultimo trimestre è stata del 9,8, maggiore del previsto 9,6. L’inflazione rimane alta, al 4,6. Frenare la crescita dei prezzi è la priorità del governo. I freni ai crediti delle banche e l’innalzamento dei tassi di interesse non sembrano produrre finora gli effetti desiderati.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Nel 2010 il prodotto interno lordo (Pil) della Cina è cresciuto del 10,3%, sbaragliando verso l’alto tutte le previsioni. Nell’ultimo trimestre dell’anno passato la crescita è stata del 9,8, contro il 9,6 previsto.
Ma anche l’inflazione rimane alta. In dicembre essa si è assestata al 4,6%, con un incremento dei prezzi delle cibarie che giunge fino al 50%. Per alcuni l’incremento dei prezzi al consumo è dovuto all’imminente festa del Nuovo anno cinese, ma secondo analisti del settore, la leadership di Pechino ha fatto del freno all’inflazione la sua priorità, per non diffondere malcontento e rivolte.
L’inflazione è anche dovuta al grande volume di capitali che lo Stato ha messo in circolo durante la recente crisi economica. Per frenare l’inflazione, in un anno Pechino ha innalzato per 7 volte le riserve che le banche devono possedere, frenando i crediti, e ha aumentato due volte il tasso di interesse del denaro.
Ma le larghe somme immesse sul mercato continuano a produrre effetti ingovernabili. Nel 2010 gli investimenti nel settore delle costruzioni sono aumentati del 23,8%; la vendita di terreni è cresciuta del 70% facendo crescere i prezzi delle proprietà del 6,4%.
Secondo diversi economisti, nel 2011 la crescita della Cina crescerà al 9,3% e l’inflazione rimarrà intorno al 4,3.
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