Televisione e radio statali iraniane allargano la disinformazione
La divisione, condotta da una persona “vicina” al leader della Repubblica islamica, si trova in un edificio di cinque piani e dispone di 20 unità, che comprendono reti informatiche, un edificio amministrativo e una serie di servizi media. Il budget a sua disposizione è di circa 100milioni di dollari.
Le tre reti internet – “Ma” (noi), “Shoma” (voi) e “Paydari” (resistenza) – si occupano di cosa lasciar filtrare da Facebook, YouTube, Twitter e Balatarin [una community simile a Facebook, ma con un bacino d’utenza per lo più iraniano].
Paydari si occupa della creazione di profili fittizi di uomini, donne e ragazzi su Facebook, per copiare informazioni personali e immagini di altri utenti. Fino a oggi, ha creato oltre 25mila account falsi, attraverso i quali procede alla successiva manipolazione. Ma e Shoma caricano su YouTube video e immagini mirate con lo scopo di ripulire la piattaforma di condivisione video.
Operando sotto la protezione del potente ombrello delle telecomunicazioni del Paese, l’esercito informatico iraniano lavora per attaccare siti internet. Un gruppo di hackers collaborano con l’ufficio tecnico di questa divisione, e uno dei loro compiti è quello di entrare nei siti degli oppositori del regime per distruggerli.01/07/2022 13:13
14/12/2022 10:51