Teheran accusa occidente e Israele per gli attentati a Zahedan
Rappresentanti del governo e dei Pasdaran puntano il dito contro gli Stati Uniti, “il sionismo”, i “mercenari del mondo arrogante”. Il dolore di Ban Ki-moon, segretario generale Onu. L’attentato contro un luogo di culto è un “atto di terrorismo insensato” e “ancora più esecrabile”.
Teheran (AsiaNews/Agenzie) – Rappresentanti del governo iraniano accusato potenze straniere (occidentali, Usa, Israele,…) di essere dietro gli attentati alla moschea di Zahedan che due giorni fa ha causato l’uccisione di 27 persone. Gli attacchi sono stati condannati dall’Onu, gli Stati Uniti, l’Unione europea e i Paesi arabi.
Il viceministro degli Interni, Ali Abdollahi, stamane ha diffuso una sua comunicazione sul sito internet della televisione di Stato. “I responsabili di questo crimine – ha detto – sono stati addestrati fuori delle frontiere e sono in seguito venuti in Iran”.
“Questo atto terrorista cieco – ha aggiunto – è stato perpetrato dai mercenari del ‘mondo arrogante’”, usando una terminologia tipica con cui si designano le potenze occidentali.
L’attacco alla moschea Jamia a Zahedan (nel Sistan-Baluchistan) è stato rivendicato dal gruppo sunnita estremista Jundallah che combatte contro i pasdaran (i Guardiani della rivoluzione) e gli sciiti.
Stamane Mostafa Mohammad Najjar, ministro degli Interni, ha accusato pure Israele. “Gli atti terroristi dei sionisti – ha detto – hanno un certo numero di obbiettivi, fra cui quello di creare divisioni fra gli sciiti e i sunniti”. Egli ha pure assicurato che i servizi segreti iraniani “hanno la situazione in pugno”.
Ieri Yadollah Javani, capo dell’ufficio politico dei Pasdaran ha dichiarato che “non si può escludere l’intervento dell’America, dei sionisti e di altri Paesi occidentali dietro le esplosioni”.
La polemica anti-occidentale è stata forte anche durante i funerali delle vittime, celebrati stamane davanti alla moschea colpita.
Da circa 10 anni Teheran ad ogni attentato dei Jundallah accusa Usa, Gran Bretagna e Israele di essere i veri mandanti dei loro attentati.
Il riferimento alle trame delle potenze straniere è quasi un cliché. Anche le manifestazioni di un anno fa, confluite nella cosiddetta “Onda verde”, di critica al regime degli ayatollah e alle elezioni falsate di Ahmadinejad, sono state attribuite a potenze occidentali.
Intanto, alla condanna dell’attentato da parte di Stati Uniti e Paesi arabi, si è aggiunta ieri quella del segretario dell’Onu, Ban Ki-moon, che ha definito “atto di terrorismo insensato” l’attentato a Zahedan. Il fatto che esso sia stato compiuto contro un luogo di culto lo rende “ancora più esecrabile”, ha aggiunto.
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