Teheran, Moussavi contrario alle sanzioni. A Ginevra si aprono i colloqui sul nucleare
Per il leader simbolo dell’opposizione le sanzioni impongono “agonie” su una popolazione che soffre a causa di “statisti miserabili”. Tre mesi di “repressione” hanno “alimentato il dissenso” e le scelte in politica estera sono “fonte di crisi”. Teheran partecipa ai colloqui sul nucleare con “buone intenzioni”.
Teheran (AsiaNews/Agenzie) – Il leader dell’opposizione Mir Hossein Moussavi è contrario alle sanzioni contro Teheran. Oggi, intanto, iniziano i colloqui a Ginevra fra l’Iran e i Paesi del “5 + 1”, i cinque membri del Consiglio di sicurezza Onu (Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia) più la Germania, sulla questione nucleare iraniana.
In un comunicato postato sul sito riformista Rouydadnews, il candidato alle presidenziali del 12 scorso dichiara: “Siamo contrari a ogni tipo di sanzione contro il nostro Paese”. Moussavi sottolinea che “[le sanzioni] imporranno agonie su una nazione che soffre già abbastanza a causa di statisti miserabili”. Egli aggiunge che “il Paese è all’apice di una crisi che colpisce soprattutto i poveri” ed è il risultato di “politiche estere sbagliate e avventurose del governo”.
Moussavi ricorda all’ala conservatrice iraniana che tre mesi di “soppressione del dissenso popolare” ha contribuito solo ad “alimentare il dissenso, incoraggiando ulteriori proteste: il nuovo stile di vita scelto dal popolo – ammonisce – non è un fatto temporaneo, destinato a sparire”. Il leader dell’opposizione non risparmia stoccate al presidente Mahmoud Ahmadinejad, colpevole di “causare crisi in tema di politica estera”. “I settori più sfortunati della società – conclude il leader del movimento “verde” – dovranno pagare più di tutti i costi di questa crisi. Qui c’è in gioco il nostro Paese e la nostra esistenza – conclude – ed è nostro dovere preoccuparci e affrontare i problemi”.
Teheran, intanto, afferma di partecipare ai colloqui sul nucleare con “buone intenzioni”. Lo ha dichiarato ieri Saeed Salili, il capo dei negoziatori per il nucleare, prima di lasciare il Paese alla volta di Ginevra. “Stiamo per prendere parte ai colloqui con buona volontà” ha spiegato Jalili, segretario del Consiglio supremo nazionale per la sicurezza, ribadendo l’importanza della tecnologia nucleare per scopi civili, escludendo l’ipotesi di voler costruire la bomba atomica.
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