Taškent, la figlia del presidente Mirziyoyev distrugge siti archeologici
Complesso sportivo costruito sui resti di una città vecchia di 1.600 anni. La nuova costruzione è ora in rovina. Danni per milioni di euro. L’opportunismo della famiglia al potere mette in serio pericolo monumenti molto antichi.
Mosca (AsiaNews) – Sono passati due anni da quando Saida Mirziyoyeva, figlia maggiore del presidente dell’Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev, ha lanciato i suoi “cinque progetti” nella provincia di Bukinsk, regione di Taškent. Nel primo di essi è stato realizzato un centro giovanile, eretto sopra un sito archeologico che risale al IV secolo: ora la nuovo costruzione sta cadendo in rovina.
La costruzione del complesso sportivo-ricreativo, iniziata nel 2019, prevedeva decine di edifici e un fitness-club: secondo le stime più modeste per una spesa di 2 miliardi di som (circa 156mila euro). Ai piedi della collina dove sono disposte le costruzioni più moderne si trova un antico monumento, che testimonia l’esistenza della città di Samsarak, chiamata anche Mukhtepa o Ajdartiepa, anche se non esistono documenti storici esaurienti su di essa.
L’area distrutta con i lavori si estende per 12.646 mq, e il danno economico all’antica città viene calcolato dal dipartimento per l’eredità culturale dell’Uzbekistan in 239 miliardi di som (18,6 milioni di euro). Il tribunale di Bukinsk ha condannato alcuni funzionari pubblici locali, ai quali è stata addossata la colpa del danno procurato.
La procura regionale di Taškent ha avanzato un piano di controllo “per la custodia e l’utilizzo degli obiettivi di eredità culturale ed archeologica”, chiedendo all’amministrazione provinciale le compensazioni per i danni multimiliardari. Essendo impossibile il pagamento di queste somme astronomiche, il tribunale ha confiscato tutti gli edifici del centro giovanile edificato.
Ora nessuno sa come disfarsi degli edifici sull’antica collina, anche perché il regolamento dello stesso Dipartimento della cultura proibisce l’uso degli escavatori e di altri strumenti per l’edilizia nel sito. Per ironia della storia, ora il luogo presenta rovine moderne che si ergono su rovine antiche. Sul progetto presidenziale, creato dalla Mirziyoyeva con l’alto patronato del ministero per lo Sviluppo tecnologico, oggi vivono solo cani randagi e altri animali selvatici.
L’architetto e storico dell’arte uzbeko Abumalik Turdiev ha raccontato a Ozodlik che la collina della città di 1.600 anni fa era un tema di continue ricerche da parte degli archeologi di ogni parte del mondo. Samsarak è ricordata nel Baburname, libro delle memorie di uno degli eredi di Tamerlano, Zahir al-Din Muhammed Babur, secondo il quale la città prosperava nel periodo più fiorente dello zoroastrismo, la principale religione dell’Asia centrale tra il VI secolo a. C. e il X secolo d.C.
La città era rimasta sepolta all’interno della collina, e per evitare ulteriori danni era stata messa sotto tutela ancora ai tempi dell’Unione Sovietica. La passione archeologica sembra invece assai scemata nell’Uzbekistan indipendente, in cui i “cinque progetti” della Mirziyoyeva erano stati presentati dalla stampa ufficiale come “eventi mondiali”: all’inaugurazione del 2019 erano presenti molte personalità di primo livello del Paese.
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