Tashkent, punito chi presta bibbie o fa donazioni per i bambini
Tashkent (AsiaNews/F18) – Percosse e una forte multa per la cristiana battista Galina Shemetova di Tashkent che ha dato una Bibbia “per bambini” a un collega di lavoro. Intanto la paura per la Rivoluzione dei gelsomini porta le autorità a vessazioni contro 3 chierici islamici.
Nell’estate 2010 la Shemetova ha dato il libro al collega, mentre erano presso la metropolitana di Tashkent. Per questo è stata denunciata per “proselitismo”, considerato un grave reato.
In seguito, la donna il 1° aprile si è recata in ospedale per farsi medicare, dicendo che ha avuto un incidente sul lavoro. Un testimone ha dichiarato all’agenza Forum 18 che “la polizia della metropolitana ha colpito la donna sulla testa e l’ha trascinata per i capelli sull’auto di servizio”. La polizia locale, sentita da F18, nega qualsiasi aggressione, anche se riconosce che hanno fermato la Shemetova la quale avrebbe iniziato “a chiamare aiuto senza motivo”. Ha precisato che la cristiana “è una missionaria e ha violato la legge”.
F18 ha accertato che non ci saranno indagini sull’episodio e ricorda che il Comitato Onu contro la Tortura ha denunciato che nel Paese sono “normali” violenze e torture, o la loro minaccia.
Sempre il 1° aprile il Tribunale di Tashkent ha condannato la Shemenova a pagare una multa di 2.486.750 som, pari a 1.015 euro e a 50 volte il salario mensile medio, affermando che aveva compiuto un chiaro tentativo di proselitismo.
L’episodio non è isolato. Nella centrale regione di Navoi la Chiesa Battista Zarafshan, registrata, il 15 agosto ha deciso di destinare 400mila som (160 euro) alla locale Casa per Bambini, chiamata “Felicità”. Dopo che la Chiesa ha mandato il suo prospetto finanziario trimestrale alle autorità, il 12 marzo 2001 la polizia ha fatto incursione nei suoi locali e il pastore ha ricevuto un “ammonimento” scritto dal procuratore locale Khudayberdy Norkobilov per violazione di una norma amministrativa, senza spiegare meglio.
Lo Stato è molto attento soprattutto verso l’attività dei fedeli islamici, forse per timore della Rivoluzione dei gelsomini. Le autorità a febbraio e marzo hanno “dimesso” senza spiegazioni Najmiddin Hasanov, imam della moschea Jurabek, Jabborali Nurmatov, pure imam nella capitale, e Saidjamol Masayidov, vicerrettore dell’Istituto Islamico, tutti di Tashkent. I 3 chierici studiano in Paesi arabi. Lo Stato ha pieno controllo delle istituzioni islamiche e non vuole correre il minimo rischio di proteste.