Talebani, un “successo” l’offensiva di primavera
Kabul (AsiaNews) - Un "successo": così una fonte di AsiaNews, anonima per motivi di sicurezza, definisce l'offensiva di primavera, l'attacco sferrato dai talebani a Kabul contro ambasciate straniere e basi Nato, iniziato ieri e concluso questa mattina. "I miliziani sono arrivati dove volevano arrivare; hanno colpito dove volevano colpire; poi sono stati presi a loro volta, come doveva essere. Quanto accaduto dimostra che possono fare quello che vogliono". In quasi 18 ore di violenze, gli attentatori hanno portato sei attacchi simultanei in zone diverse della città. Il bilancio ufficiale è di 47 vittime: tutti i miliziani - 36 in totale -, otto agenti delle forze afghane di sicurezza e tre civili. Circa 65 persone, tra cui 25 civili, sono rimaste feriti.
Le prime esplosioni sono avvenute nel quartiere diplomatico, la "zona verde", raggiungendo le ambasciate americana, tedesca e britannica. Gli attacchi hanno poi colpito un'accademia di polizia e il Kabul Star Hotel, un albergo nuovo nella via principale della città. Infine, un gruppo di attentatori ha attaccato la sede del parlamento e l'ambasciata russa. Anche altre province afghane sono state teatro di violenze: due talebani si sono fatti esplodere all'aeroporto di Jalalabad, una base Nato nella provincia orientale, provocando numerosi feriti.
L'offensiva di primavera, spiegano le fonti di AsiaNews, "è stata un'operazione ben preparata, ben studiata. C'è qualcuno dietro, una mens, che coordina e programma". L'attacco infatti è del tutto speculare a quello avvenuto il 13 settembre 2011 a Kabul, quando un gruppo talebano kamikaze ha preso di mira (e colpito) l'ambasciata degli Stati Uniti, il quartier generale Nato e alcuni edifici della polizia. Inoltre, i talebani avevano già annunciato l'imminente attentato, e lo avevano confermato anche le forze speciali. Eppure "l'offensiva di primavera è arrivata puntuale, senza che nessuno facesse niente per fermarla. I talebani non colpiscono i quartieri della povera gente, i bazaar, ma ciò che a loro interessa: ambasciate, zone militari, edifici istituzionali. Ciononostante, non ho visto prendere particolari misure di sicurezza in queste aree".
Intanto, a poche ore dal cessate il fuoco la vita della popolazione è già tornata alla normalità. "Perché questo attacco - spiega un'altra fonte di AsiaNews a Kabul - non cambia niente. Come sempre, si aspetta che finisca e basta. È triste, ma siamo abituati. Attacchi simili sono imprevedibili e fermarsi non avrebbe senso. Si deve ricominciare". (GM)
24/07/2017 09:07
27/08/2021 09:12