Taiwan ed il Dalai Lama addolorati dal terremoto, pronti a collaborare con Pechino
Il leader buddista prega per le vittime e si dice profondamente rattristato dal disastroso sisma che ha colpito ieri il Sichuan. Taipei invia aiuti ed è pronta a collaborare con la comunità internazionale per portare soccorso ai feriti.
Taipei (AsiaNews) – Taipei e Dharamsala, due delle spine più acute nel fianco del governo cinese, offrono aiuti e preghiere a Pechino per risollevare la situazione nazionale dopo il disastroso terremoto che ha colpito ieri la Cina sudoccidentale. Mentre il Dalai Lama si dice “profondamente rattristato” per il numero delle vittime, il presidente uscente di Taiwan – l’indipendentista Chen Shui-bian – invita il ministero degli Esteri e le Organizzazioni non governative dell’isola a “fare di tutto” per aiutare la popolazione cinese.
Al momento, il numero delle vittime del terremoto – di magnitudo pari a 7.9 gradi della scala Richter – è fermo a 10mila, ma è destinato a salire. Le operazioni di soccorso hanno appena raggiunto, a piedi, l’epicentro del sisma, localizzato nella zona di Wenchuan. Si temono almeno altri 20mila morti.
Nel frattempo il Dalai Lama, definito dal governo cinese “un mostro con la testa di uomo ed il cuore di un cane”, pubblica un messaggio in cui si dice “profondamente rattristato per la perdita di tante vite umane e per la situazione dei feriti” ed invita la sua “più profonda vicinanza a quelle famiglie colpite dal disastro” e le sue “preghiere più sentite per una rapida risoluzione della tragedia”.
Allo stesso tempo, da Taipei il presidente uscente Chen – più volte accusato da Pechino di “voler portare la guerra sullo Stretto di Taiwan” – esprime le sue condoglianze “alle vittime del disastro ed al governo cinese” e sottolinea: “Vogliamo cooperare con la comunità internazionale per dare il nostro aiuto al primo soccorso dei feriti ed alla ricostruzione delle zone distrutte”. Il suo successore, il nazionalista Ma Ying-jeou, si allinea ed invita “il governo taiwanese e le Ong a fare il possibile”.
All’invito rispondono la Croce Rossa locale, che ha donato 280mila euro alle squadre di soccorso cinese e la Fo Guang Shan, organizzazione umanitaria buddista, che ha inviato la stessa cifra nel Sichuan. Pronto inoltre un carico di tende, biancheria e medicinali da inviare via mare nelle zone colpite dal terremoto.
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