Taiwan, il super radiotelescopio per i buchi neri
Taipei (AsiaNews) - Anche Taiwan dà il suo contributo allo studio dell'universo: l'Accademia sinica (台灣中央研究院) di Taipei ha collaborato alla creazione di Alma (Atacama Large Millimeter/sub-millimiter Array), un nuovo radiotelescopio a 66 antenne, in grado di studiare in modo più approfondito la formazione e lo stato dei buchi neri. Costato più di un miliardo di dollari, il nuovo complesso di ultima generazione è frutto di una collaborazione mondiale, inaugurato in Cile il 13 marzo scorso.
Rispetto alle migliori strumentazioni già esistenti, il progresso è straordinario: al momento, per avere dettagliate informazioni sui buchi neri, servono 100 ore di osservazione usando il radiointerferometro Carma (Combined Array for Research in Millimeter-wave Astronomy), un sistema di 23 radiotelescopi situato in Nordamerica. Al contrario, con il nuovo telescopio Alma dovrebbero essere sufficienti solo 10 minuti.
Alma prende il nome dal deserto di Atacama, dove è stato impiantato a 5000 metri di altitudine, e nasce da una collaborazione di tre agenzie: la Nrao (National Radio Astronomy Observatory, Stati Uniti) la Eso (European Southern Observatory) e la Naoj (National Astronomical Observatory of Japan, con cui collabora l'Accademia sinica di Taiwan). Le società hanno iniziato accertamenti sul sito scelto nel 1997. La costruzione del complesso si è conclusa pochi mesi fa.
Il radiotelescopio avrà una sensibilità e una risoluzione di gran lunga maggiore di qualsiasi altro telescopio sub-millimetrico, "con una risoluzione spaziale di 10 milliarcosecondi, 10 volte migliore rispetto a quella del Very Large Array (Vla, negli Stati Uniti) e cinque volte migliore del telescopio spaziale Hubble" ci informa il professor Paul Ho (賀曾樸) dell'Istituto di Astronomia e Astrofisica dell'Accademia sinica a Taipei, a capo del team taiwanese.
Parlando dello studio dei buchi neri, il professor Ho spiega che "solo in una dozzina di casi sono state stimate le loro dimensioni: non potendoli vedere direttamente, la loro massa gigantesca è calcolata osservando il moto degli oggetti che vi circolano intorno. Il fatto che definisce i buchi neri e li rende 'invisibili' dipende dalla loro estrema forza di gravità, che in queste regioni è così potente che nemmeno la luce riesce a sfuggirne".
Il team di esperti dell'Accademia sinica di Taipei, che collabora a stretto contatto con l'Osservatorio Astronomico giapponese in questo grande progetto, è fiero di poter contribuire alla realizzazione del progetto in Cile, che sicuramente, con dati sempre più accurati e abbondanti, aprirà la strada a nuove scoperte e nuovi modelli teorici in campo astronomico.