19/09/2007, 00.00
TAIWAN – ONU
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Taipei attacca: Ban Ki-moon “ha frainteso”, andiamo avanti per il seggio all’Onu

Secondo la vice-presidente di Taiwan, Annette Lu, le dichiarazioni del Segretario generale dell’Onu sull’illegalità della richiesta di un nuovo seggio presentata da Taipei non sono corrette. L’isola non contesta la politica di ‘una sola Cina’, ma chiede il riconoscimento come Taiwan.
Taipei (AsiaNews) – Le dichiarazioni di Ban Ki-moon, Segretario generale delle Nazioni Unite, che ieri ha sottolineato  “l’illegalità” della richiesta dell’isola per un nuovo seggio all’Onu, soffrono di "fraintendimenti". Secondo il governo taiwanese Ban non ha compreso il valore della loro richiesta.
 
Secondo Annette Lu, vice-presidente di Taiwan, la posizione del Segretario si basa su un malinteso: “La risoluzione 2758 dell’Onu [che riconosce Pechino come unico rappresentante della Cina ndr] non va contro il nostro proposito di essere rappresentati di nuovo nell’Assemblea. Noi non contestiamo la politica di ‘una sola Cina’: vogliamo essere riconosciuti come Taiwan”.
 
Dal 1993, ogni anno, gli alleati di Taiwan cercano di aprire la discussione per assicurarle un seggio all’Onu, ma questa richiesta o non riceve sufficiente sostegno dall’Assemblea, o viene bloccata sul nascere dal Consiglio di Sicurezza, dove è presente la Cina, che si fa forte della Risoluzione 2758, votata nel ’71, secondo cui il governo di Pechino è l’unico rappresentante della Cina.
 
Di fatto, però, dal ’49 – da quando il governo di Chiang Kai-shek fuggì sull’isola, lasciando la Cina a Mao Zedong - Taiwan vive in uno stato di pratica indipendenza e si è ormai evoluta a moderna democrazia, con un governo, un parlamento, elezioni libere e un’economia che è la 18ma al mondo.
 
Parlando della nuova richiesta alle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha detto: “La questione è molto delicata, ma alla luce della Risoluzione 2758 non è legalmente possibile ricevere la richiesta di un nuovo ingresso presentata da Taiwan”. Annette Lu, tuttavia, ha concluso: “La nostra richiesta ha ormai l’attenzione internazionale. Dobbiamo andare avanti per la nostra strada, senza scoraggiarci”.
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