Taipei, i democratici contro la Cina: vuole interferire nel voto
Il portavoce del Dpp punta il dito contro Pechino: “Sta operando, in segreto e in pubblico, per ottenere la rielezione del nazionalista Ma Yong-jeou”.
Taipei (AsiaNews/Agenzie) – La Cina sta operando, in segreto e in pubblico, per ottenere la rielezione del presidente nazionalista Ma Ying-jeou alle prossime elezioni presidenziali di Taiwan. Lo ha denunciato il portavoce del Partito democratico progressista, Chen Chi-mai, secondo il quale “ci sono 5 progetti, pubblici e segreti, che Pechino porta avanti con lo scopo di far vincere il Kuomintang”.
La Cina guarda con preoccupazione alle prossime consultazioni, previste per gennaio. Nel 2008, dopo 8 anni di presidenza democratica – guidata da Chen Shui-bien, oggi in carcere per delle accuse di corruzione – è arrivato al potere l’ex sindaco di Taipei, il nazionalista Ma (v. foto). Questi si è distinto per una politica di maggiore apertura nei confronti di Pechino, arrivando a firmare un accordo di libero scambio. E soprattutto non ha mai menzionato l’indipendenza dell’isola.
Taiwan vive una indipendenza de facto dal 1949, anno in cui Chiang Kai-shek spostò il governo della Repubblica di Cina a Taipei: riconosciuto come governo legittimo fino agli anni Settanta, perse il seggio all’Onu a favore di Pechino. La Cina, invece, considera l’isola una provincia ribelle da riconquistare e ha sempre “avvertito” il mondo di “non interferire nella questione”.
La Cina guarda con preoccupazione alle prossime consultazioni, previste per gennaio. Nel 2008, dopo 8 anni di presidenza democratica – guidata da Chen Shui-bien, oggi in carcere per delle accuse di corruzione – è arrivato al potere l’ex sindaco di Taipei, il nazionalista Ma (v. foto). Questi si è distinto per una politica di maggiore apertura nei confronti di Pechino, arrivando a firmare un accordo di libero scambio. E soprattutto non ha mai menzionato l’indipendenza dell’isola.
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