Taipei, Chen promette: "Se la mia famiglia è corrotta me ne vado"
Durante un lungo discorso televisivo, Chen Shui-bian difende il modo in cui ha gestito il suo mandato presidenziale e risponde alle accuse dell'opposizione: "Se provate la corruzione me ne vado".
Taipei (AsiaNews/Scmp) Il presidente taiwanese Chen Shui-bian ha risposto ieri alle accuse, mosse dall'opposizione nelle ultime settimane, secondo cui sua moglie avrebbe accettato dei "regali costosi" in cambio di favori politici. Chen si è però detto "pronto alle dimissioni" davanti a prove inconfutabili.
Durante un atteso e molto pubblicizzato discorso pubblico alla televisione, il presidente si è difeso ieri dalle altre accuse "sempre di stampo politico", che lo incolpano di aver minato i rapporti con gli Stati Uniti e di aver volontariamente accresciuto la tensione con la Cina.
Secondo le accuse, la decisione presidenziale di eliminare il Consiglio nazionale per l'unificazione organo presidenziale che curava gli eventuali colloqui con Pechino tesi al ricongiungimento dell'isola con la Cina popolare avrebbe irritato a tal punto gli Usa che questi avrebbero negato a Chen il permesso di visitare New York.
"Abbiamo parlato dell'argomento con Washington almeno 50 volte ha detto il presidente prima di prendere la decisione. Persino l'incaricato d'affari statunitense a Taipei si è detto soddisfatto del modo in cui abbiamo gestito la vicenda". "In maggio ha poi sottolineato abbiamo ricevuto la visita di Karan Bhatia, vice rappresentante del Commercio Usa, uno dei più alti rappresentanti del governo americano a visitare Taiwan nel corso degli ultimi sei anni. L'eliminazione del Consiglio non ha danneggiato proprio nulla".
"Nel corso del mio mandato ha aggiunto le relazioni con la Cina non sono mai state peggiori di quelle che avevamo all'epoca della presidenza del mio predecessore, Lee Teng-hui, quando Pechino, per intimidirci, iniziò dei test missilistici puntando sulla nostra isola".
La parte più accesa del discorso è stata tuttavia quella in cui il presidente ha parlato dello scandalo che lo ha travolto, nato dal coinvolgimento di suo genero, Chao Chien-ming, in una operazione di insider trading [utilizzo di informazioni riservate per condizionare il mercato azionario ndr], ma che si è aggravato dopo alcune accuse secondo cui sua moglie, Wu Shu-chen, sarebbe stata più volte coinvolta in operazioni poco chiare all'interno di banche di grande prestigio e nella nomina di dirigenti d'impresa.
Tornando su queste accuse, Chen ha detto: "Né io né mia moglie siamo coinvolti nella scalata azionaria della Pacific Sogo Department Store, ma se, come ho già detto, dovesse risultare implicata Wu, sono pronto a dimettermi. E' una promessa".