Tagikistan: il governo vieta la barba ai professori e le minigonne alle studentesse
Nuove direttive del ministero dell’educazione. Agli uomini oltre i 50 anni è concessa “una barba ordinata non più lunga di 3 centimetri”. Per gli studenti banditi jeans, t-shirt e minigonne, simbolo dell’occidente. Il governo: la legge è “in linea con la mentalità e i costumi del nostro popolo”.
Dushanbe (AsiaNews/Agenzie) - Da domani, 1 ottobre, insegnanti e docenti universitari del Tagikistan non potranno più portare la barba. La legge varata dal governo esenta solo le persone oltre i 50 anni di età a cui viene concessa “una barba ordinata non più lunga di 3 centimetri”.
Abdulkhamid Nozimov, portavoce del ministero dell’educazione di Dushanbe, afferma che “tutte queste novità sono introdotte come parte di una riforma dell’educazione superiore e sono in linea con la mentalità e i costumi del nostro popolo”.
La normativa vieta agli studenti di indossare in classe jeans, t-shirt e minigonne secondo la moda occidentale. Questi divieti vanno ad aggiungersi a quelli varati in precedenza dal presidente Imomali Rakhmon che proibiscono, tra le altre cose, di presentarsi a scuola con il cellulare e alla guida di macchine di loro proprietà.
Il Tagikistan è un Paese a stragrande maggioranza musulmana. Dei 7 milioni di abitanti, l’80% è sunnita e il 5% sciita. La barba è considerata un chiaro simbolo di appartenenza all’islam, ma viene guardata con sospetto dal governo che la interpreta più come distintivo degli integralisti che dei semplici fedeli.
Il Paese negli anni ’90 ha vissuto una sanguinosa guerra civile, combattuta dalle forze governative contro formazioni islamiste, che ha causato la morte di migliaia di persone, costretto alla fuga circa un milione di abitanti e messo sul lastrico l’economia della ex repubblica sovietica.
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