Surakarta: No alla sepoltura del terrorista islamico
Jakarta (AsiaNews) – Nella città di Surakarta (Java centrale) sono in atto manifestazioni di decine di migliaia di persone perché molta parte della città rifiuta di accogliere nel cimitero islamico locale le spoglie del terrorista Susilo (alias Adib), nativo del luogo. I leader musulmani moderati hanno condannato il terrorismo come “non islamico”.
Susilo è uno dei 5 terroristi uccisi dalla polizia in uno scontro lo scorso 17 settembre, in cui ha trovato la morte anche il famigerato Noordin M Top (cfr. 17/09/2009 Java Centrale: cinque morti in un raid antiterrorismo, forse Noordin M. Top). I familiari di Susilo e i loro vicini vorrebbero seppellire la sua salma nel cimitero di Pracimoloyo a Solo (l’altro nome di Surakarta), ma la popolazione è insorta.
Il gruppo Alleanza della gioventù di Solo ha riempito la città di striscioni che condannano il terrorismo e rifiutano la sepoltura di Susilo. Il coordinatore del gruppo, Kusumo Putro afferma che gli slogan “Solo unita contro i terroristi” esprime i sentimenti di tutta la popolazione. “Noi siamo amichevoli e contro il terrorismo – ha aggiunto – e non vogliamo che la gente di Solo sia vittima della propaganda terrorista”.
Contro di loro si sono schierati il Fronte dei combattenti islamici (Front Pembela Islam, Fpi) e la Jamaah Anshorut Tauhid, capeggiata dall’estremista Abu Bakr Baasyir. Il dispiegamento della polizia ha evitato scontri sanguinosi fra i due gruppi.
Quest’oggi decine di migliaia di musulmani moderati hanno marciato per le vie della città, gridando che “ogni atto terroristico è contro l’islam e non appartiene all’insegnamento islamico”.
La folla è guidata da rappresentanti del Consiglio degli ulema indonesiani (Majelis Ulama Indonesia, Mui) ed è andata avanti per ore.
Ad un certo punto hanno preso la parola tre personalità: Mudrick Sangidoe, politico nazionalista;
Kiai Hajj Wahyudin, rappresentante dei collegi islamici (pesante); Kiai Hajj Ahmad Sukino, alta personalità musulmana locale. Tutti e tre hanno messo in guardia da possibili “manipolazioni” della religione islamica, usata come strumento politico. L’allusione è alla costruzione di uno Stato islamico dell’Indonesia, il progetto a cui sono votati estremisti musulmani e terroristi.
Anche la popolazione di Kudus e Purbalingga – anch’esse nella regione di Java centrale – rifiuta di accogliere la salma di Urwah e Aji, altri due terroristi uccisi il 17 settembre.