Summit di Mosca: libertà religiosa, fonte di pace. D'accordo anche Cina e Iran
Si è chiuso oggi l'incontro mondiale dei leader religiosi. Il messaggio finale invoca il rispetto delle minoranze etniche e religiose ed è stato firmato anche da Paesi che non lo mettono in pratica. Auspicata un'economia a misura dell'uomo.
Mosca (AsiaNews) Fare della religione un fondamento di pace e dialogo tra le civiltà e non una fonte di conflitti. Questo è il proposito con cui si è chiuso oggi a Mosca il Summit mondiale dei leader religiosi, contenuto in un documento firmato anche dalle delegazioni di Paesi poco familiari alla libertà religiosa come Cina e Iran.
"Affermiamo si legge nel messaggio finale - l'importanza della libertà religiosa nel mondo di oggi. I singoli e i gruppi non devono subire coercizioni è anche necessario prendere in considerazione i diritti delle minoranze etniche e religiose". All'incontro organizzato dalla Chiesa ortodossa russa hanno partecipato più di 200 alti esponenti di diverse fedi da tutto il mondo.
I vari leader hanno condannato il terrorismo e l'estremismo in ogni forma, come pure i tentativi di giustificarli con la religione: hanno poi sottolineato il ruolo essenziale svolto da istruzione e comunicazione nell'impedire la diffusione di estremismi: "Scuole, mass media e esponenti religiosi devono trasmettere alla società di oggi la piena conoscenza delle sue tradizioni religiose".
Il messaggio invoca poi la necessità di basare l'ordine economico mondiale su giustizia e moralità. "Una vita vissuta solo per il profitto economico e per promuovere l'incremento della produzione diventa arida". "Coscienti di questo continua il testo chiediamo alla comunità finanziaria internazionale di essere aperta e responsabile nei confronti della società civile".
Il documento conclusivo del Summit verrà sottoposto ai leader dei Paesi del G8, il cui vertice annuale è previsto per metà luglio a San Pietroburgo.
03/07/2006