Sul nucleare Teheran prende tempo, Obama minaccia nuove sanzioni
Il ministro degli esteri iraniano annuncia una contro-proposta al progetto presentato dall’AIEA. Gli Usa annunciano lo studio di “un pacchetto di passi possibili”. Il nodo sembra essere l’atteggiamento di Cina e Russia, fortemente interessate a progetti economici in Iran.
Beirut (AsiaNews) - Continua il braccio di ferro, verbale, sul nucleare iraniano. Teheran, tramite il suo ministro degli esteri, dice di avere una contro-proposta a quella avanzata a ottobre dall’Agenzie per l’energia atomica (AIEA), per la quale il quale il 70% dell’uranio iraniano verrebbe arricchito all’estero e riconsegnato per scopi pacifici. Gli Stati Uniti premono perché l’Iran dia un “messaggio chiaro” sulle sue intenzioni e fanno sapere di star studiando nuove sanzioni, delle quali Obama ha parlato anche durante il suo recente viaggio in Cina (ricevendo, pare, confortanti risposte). Venerdì la questione andrà al Consiglio di sicurezza.
Manouchehr Mottaki, il ministro iraniano degli esteri, si è fatto intervistare mercoledì dalla semiufficiale ISNA per dire che il suo Paese ha dubbi sul piano proposto dall’AIEA e ha parlato della contro-proposta, di “scambiare” l’uranio all’interno del territorio iraniano. Teheran, ha spiegato, vuole essere sicura di ricevere il combustibile per il quale ha trattato.
Mottaki ha anche detto di non temere la minaccia di inasprimento delle sanzioni, definendole, nel corso di una visita nelle Filippine, “una cosa da materiale bibliografico degli anni ’60 e ’70. Negli ultimi quattro anni – ha aggiunto – abbiamo fatto questa esperienza. Penso che siano abbastanza saggi da non ripercorrere strade fallite”.
Sull’altro fronte, il presidente Obama ha parlato di “pacchetto di passi possibili” che gli Stati Uniti stanno discutendo con i loro partner, aggiungendo che il rifiuto iraniano del progetto dell’AIEA, lo renderebbe “meno sicuro”. Obama ha però voluto lasciare uno spiraglio, esprimendo “la speranza” che gli iraniani “decidano di passare attraverso la porta” offerta dalle Nazioni Unite.
A complicare il quadro c’è un rapporto di qualche giorno fa dell’AIEA, per la quale le spiegazioni dell’Iran sulla natura e gli obiettivi del suo secondo sito nucleare “richiedono ulteriori chiarimenti”.
L’impressione è che Teheran stia prendendo tempo soprattutto per vedere le reali intenzioni di Russia e Cina. I due Paesi, negli ultimi anni, hanno sviluppato grandi investimenti in Iran, soprattutto in campo energetico, prendendo spesso il posto di società occidentali.Petrolio e gas, in particolare, continuano a essere in cima alla lista della spesa di Pechino. E per essere efficaci le sanzioni dovrebbero toccare il settore energetico. (PD)
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