Stati Uniti “a secco”, l’India diventa il primo esportatore di mangimi di soia (in Asia)
Mumbai (AsiaNews) - Nuovo record per l'economia indiana: le esportazioni di semi di soia cresceranno del 5% il prossimo anno, superando nelle vendite gli Stati Uniti e rendendo New Delhi il primo esportatore di mangimi per l'Asia. Complice di questo successo, la peggiore siccità mai registrata dagli Usa negli ultimi 50 anni, che ha provocato un aumento dei prezzi di mais e soia del 55%. Secondo la Soybean Processors Association of India, dal primo ottobre prossimo le spedizioni saranno di 4 milioni di tonnellate di prodotto, rispetto ai 3,8 milioni di tonnellate di quest'anno. Per il 2012-2013, il raccolto complessivo supererà gli 11,5 milioni di tonnellate.
La domanda di semi di soia è aumentata in modo esponenziale con l'esplosione del caso della mucca pazza. Da quel momento, la soia ha sostituito le proteine animali contenute nei mangimi, causa dell'infezione che portava il morbo (encefalopatia spongiforme bovina).
"Per l'India - spiega Davish Jain, amministratore delegato della Prestige Foods Ltd. - si tratta di un'occasione d'oro. La siccità che ha colpito i raccolti di mais e soia del Nordamerica ha fatto schizzare i prezzi alle stelle, e i consumatori stanno guardando altrove". Oltre agli Stati Uniti, New Delhi deve competere con Argentina e Brasile per fornire mangimi a Cina, Vietnam, Giappone e Corea del Sud. In genere, il Paese esporta più del 70% del proprio raccolto di semi di soia.
Quest'anno, anche in India la stagione dei monsoni - che costituiscono più del 70% delle precipitazioni annuali - ha registrato un calo del 5% rispetto agli ultimi 50 anni, e addirittura del 19% alla fine di luglio. Tuttavia, questo non ha avuto ripercussioni sulle coltivazioni di soia. Secondo il ministero dell'Agricoltura, i contadini hanno coltivato a soia 10,7 milioni di ettari, rispetto ai 10,3 milioni di ettari dello scorso anno.