Sri Lanka: solidarietà anche dai più poveri
Colombo (AsiaNews) La tragedia causata dallo tsunami in Sri Lanka ha spazzato via intere comunità, ma sembra aver portato via dietro di sé anche le differenze sociali, etniche e religiose. Padre Sunil de Silva, segretario dell'arcivescovo di Colombo, ha raccontato ad AsiaNews la solidarietà "incredibile" che tutto il paese sta dimostrando verso i superstiti del maremoto, che il 26 dicembre ha ucciso oltre 25 mila persone nel solo Sri Lanka."L'appello dell'arcivescovo a inviare aiuti immediati alle vittime è stato accolto immediatamente" ha detto p. de Silva. "Tutti, a partire dai più poveri si sono mobilitati e stanno dimostrando una grande generosità". Al momento nelle zone sud dello Sri Lanka, la collaborazione è compatta nei soccorsi alle vittime. Padre de Silva racconta di 14 chiese trasformate in rifugi per i senzatetto e di monaci buddisti che vengono ad aiutare nella distribuzione di cibo e vestiti, ma "alcuni vanno oltre": 4 templi hanno aperto le loro porte per dare ospitalità anche a gente di altre religioni. "Questa solidarietà è incoraggiante, buddisti e cattolici stanno operando insieme per lo stesso fine e non esistono distinzioni di casta, credo o appartenenza politica". Il segretario del vescovo specifica che tutte le abitazioni lungo la costa ovest a Beruwala, Paiyagala e Wadduwa sono distrutte: "la gente ha bisogno di ogni cosa, ma prima di tutto servono donazioni in denaro, vestiti e cibo". Per riuscire a portare aiuti immediati, l'arcidiocesi di Colombo sta coordinando le sue operazioni di soccorso con quelle delle organizzazioni governative e le Ong locali.
In Sri Lanka le relazioni tra le maggioranze buddista e musulmana e le minoranze cristiana e indù sono spesso tese. Lo scorso 19 dicembre una chiesa cattolica nei pressi della capitale, è stata attaccata e incendiata. Dalla dinamica dell'incidente la polizia ha dedotto che si è trattato di un attacco premeditato; i sospetti si concentrano su gruppi politici di buddisti estremisti, che non gradiscono la presenza cristiana nella zona. La situazione è complicata, inoltre, da scontri etnici e politici e da una fragile tregua, che dal febbraio 2002 sancisce i rapporti tra il governo e i ribelli delle Tigri Tamil. Lo tsunami, nonostante la portata della sua tragedia, potrebbe trasformarsi in un'occasione di avvicinamento tra le due parti. Il governo ha invitato i ribelli del nord est, anch'essi colpiti dal maremoto, a contribuire alle operazioni di soccorso. Ieri il presidente Chandrika Kumaratunga ha stretto la mano a 2 donne delle Tigri impegnati in un campo di accoglienza; il capo dell'ala politica dei ribelli, S P Thamilselvan ha commentato il gesto come un segno di rapporti futuri migliori. "Se le intenzioni di collaborazione si trasformeranno in azioni, potrebbe essere un passo positivo verso una maggiore fiducia e la pace". L'arcivescovo di Colombo, mons. Oswald Gomis, ha fatto un appello a tutti i leader politici perché lavorino uniti per "ricostruire il paese"; ha poi invitato i cattolici a pregare e in particolare oggi, giornata dichiarata dal governo lutto nazionale.
28/12/2004