Sri Lanka, sacerdote entusiasta per la beatificazione di Giovanni Paolo II
Noi srilankesi accogliamo l’annuncio della beatificazione di Giovanni Paolo II il prossimo 1° maggio con grande felicità. Sarà un’occasione importante, perché egli è sempre stato amato e conosciuto come un esempio di santità spirituale con la sua vita. Papa Benedetto XVI ne ha dato l’annuncio con “gioia”, e ha ricordato che la data è “molto significativa: sarà infatti la II domenica di Pasqua, che egli stesso intitolò alla Divina Misericordia, e nella cui vigilia terminò la sua vita terrena”. Io stesso ho avuto il privilegio di concelebrare con papa Giovanni Paolo II la messa tenutasi a Colombo nel 1995, e di essere presente a Fatima nel 2000 per la cerimonia di beatificazione di Giacinta e Francesco, i due pastorelli.
Giovanni Paolo II è sempre stato molto devoto alla Vergine Maria. Ricordando il 13 maggio 1981, data del suo attentato e giorno in cui ricorre la prima apparizione della Madonna a Fatima, il papa ha sempre detto che “una mano ha sparato, un’altra ha fermato il proiettile”. Perché convinto che con l’aiuto di Nostra Signora nulla era impossibile. Anch’io condivido la stessa devozione, perché ho vissuto un’esperienza simile quando ero sacerdote nella parrocchia di Nayakakanda: un grosso albero sradicato dal vento e dalle piogge si è abbattuto sulla casa della missione, demolendola. Non ero presente al momento del fatto: una voce nella mia testa mi diceva di andare, anche se era tarda notte, e quasi all’improvviso ho deciso di tornare a casa. L’albero si è schiantato proprio sul mio letto: se fossi stato lì sarei senz’altro morto. Quel giorno era il 13, e io sono convinto che sia stata proprio la Madonna a salvarmi la vita, perché all’epoca ero un membro esecutivo del Consiglio di fondazione per l’Apostolato mondiale di Fatima.
Giovanni Paolo II era un uomo poliedrico e verrà ricordato per tante cose. Egli amava i giovani e ha istituito la Giornata mondiale della gioventù, un momento di unione di migliaia di ragazzi provenienti da tutto il mondo. Per loro il papa era un simbolo di amore e compassione. Ma forse, il contributo più significativo riguarda il suo ruolo negli affari mondiali. Egli è stato infatti il leader scelto per guidare la Chiesa in un momento della storia turbolento come il XX secolo.
Per questo e per molto altro ancora, ci rallegriamo per la beatificazione di papa Giovanni Paolo II. Che egli diventi per ciascuno di noi fonte di ispirazione e di speranza. Sono davvero convinto che attraverso il suo intervento, questo nostro mondo così travagliato potrà godere di un bene immenso.
(Ha collaborato Melani Manel Perera)02/04/2006
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