Sri Lanka, polizia impedisce a centinaia di tamil di partecipare a una protesta pacifica
Colombo (AsiaNews) - Polizia ed esercito dello Sri Lanka hanno bloccato e impedito a decine di famiglie tamil, provenienti dal nord del Paese, di partecipare a una manifestazione contro le sparizioni forzate. Le forze dell'ordine si sono giustificate sostenendo l'impossibilità di "garantire la sicurezza" per chi viaggiava di notte, ma testimoni raccontano di minacce e chiari tentativi di sabotaggio. Prevista per il 6 marzo scorso a Colombo, la protesta è stata organizzata dalla "Associazione delle famiglie in cerca dei loro parenti scomparsi".
Per queste persone - il 75% dei quali donne - i problemi sono iniziati la notte tra il 5 e il 6 marzo a Vavuniya (Northern Province), città da cui sarebbero dovute partire alle 4:30 del mattino come stabilito dalla polizia. Dopo ore di attesa sotto la pioggia, sono arrivati i 10 pullman su cui la gente avrebbe viaggiato. Tuttavia, raccontano fonti locali, agenti e poliziotti in borghese hanno iniziato a minacciare gli autisti, dicendo loro che avrebbero avuto "problemi" se avessero trasportato il gruppo di tamil. Così, solo due dei 10 pullman sono riusciti a partire, permettendo alle persone a bordo di raggiungere Colombo e partecipare alla manifestazione.
"Quanto accaduto - sottolinea Networking for Rights (Nfr), rete di giornalisti e attivisti - è un'evidente opera di intimidazione e violazione del diritto di queste persone a manifestare in modo pacifico, e mostra la crescente militarizzazione del nord [a maggioranza tamil, ndr] del Paese. E questo è in assoluto contrasto con l'immagine di normalità che il governo dello Sri Lanka vuole dare al mondo".