28/10/2010, 00.00
SRI LANKA
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Sri Lanka, le famiglie ricordano i loro “spariti”

di Melani Manel Perera
Dagli anni ’80 sono decine di migliaia le sparizioni “mai chiarite” legate alla lunga guerra separatista, mentre il governo resta a guardare. La commemorazione si è tenuta davanti al monumento posto al bivio di Raddoluwa, nella città di Seeduwa. È il 20° anno di tale celebrazione.

Raddoluwa (AsiaNews) – Si è svolto ieri il 20° anniversario della commemorazione per gli “scomparsi” al bivio di Raddoluwa (a Seeduwa, provincia occidentale), organizzata dal movimento Famiglie degli scomparsi. Centinaia di familiari delle persone scomparse in Sri Lanka, provenienti dal nord del Paese e dalle province orientali, si sono riunite davanti al monumento per ricordare i loro figli, mariti e bambini. Il monumento – una scultura di una figura umana – è stato eretto nel 2000. Alle spalle della statua, vi è un muro dove le famiglie degli “scomparsi” pongono fiori sotto le foto dei loro cari.

Ci sono state tre benedizioni – buddhista, cattolica e musulmana. P. Revel Fernadopulle, che ha presieduto quella cattolica, nella sua preghiera ha chiesto a Dio di infondere ai familiari di queste persone il coraggio per sopportare l’agonia dell’assenza dei loro cari.

Fernando Brito, presidente del movimento Famiglie degli scomparsi, ricorda che quando l’attuale presidente Mahinda Rajapaksa era all’opposizione, condannava con forza questi casi come un crimine terribile, ed era coinvolto in prima persona in organizzazioni che si occupavano di questo. Ma una volta eletto “nulla è cambiato, e queste brutali sparizioni hanno avuto luogo anche sotto il suo governo”. Brito ricorda anche che, in tempi recenti, nel nord del Paese, un gruppo di sacerdoti cattolici non ha potuto celebrare funzioni religiose in onore dei propri familiari “scomparsi”, su “richiesta” del governo. Egli, durante la commemorazione, si domanda: “Dunque che società è questa? Oggi hanno attaccato gli studenti delle università, e noi dovremmo chiudere la bocca e fingere di non vedere, come se fossimo morti. Questa società maltrattata dalle ingiustizie e dalle sparizioni ci chiede oggi di alzarci in piedi per gli oppressi e gli scomparsi. Quindi chiedo a tutti voi di tenerci per mano e lavorare insieme fino a raggiungere quella società giusta che tutti ci auspichiamo”.

Una giovane madre tamil è giunta dalla provincia del nord per partecipare al raduno: “Abbiamo cercato nostra figlia ovunque, ma abbiamo solo lacrime e dolore”. Durante la commemorazione, mostrava a chiunque foto di sua figlia, chiedendo di essere informata qualora qualcuno avesse riconosciuto la ragazza.

P. Praveen Mahesen, direttore del Centro per la pace e la riconciliazione, è venuto accompagnando molte madri e mogli tamil: “È molto difficile insegnare la pace senza la giustizia. Il popolo singalese deve dare voce al popolo tamil, e viceversa, per sviluppare un rapporto tra loro. Credo che la gente abbia il diritto di chiedere dove siano spariti i loro cari”.

Nello Sri Lanka, a partire dagli anni ’80, si sono verificate decine di migliaia di sparizioni. Il disinteresse delle autorità nell’indagare su casi di persone scomparse a causa di forze di sicurezza e altri gruppi armati è all’ordine del giorno. Molte persone sono sparite a causa di rappresaglie in seguito ad attacchi dei ribelli delle tigri tamil contro i militari, nel corso della lunga guerra separatista dell’isola.
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