Sri Lanka, fermata la distruzione di una moschea da parte dei buddisti
Colombo (AsiaNews) - La moschea e il tempio indù che sorgono nell'area sacra di Dambulla non possono essere distrutti. Lo ha dichiarato oggi il ministro per il Territorio Janaka Bandara Tennakoon, cercando di placare le violente proteste che da giorni coinvolgono buddisti, musulmani e indù, e che rischiano di creare tensioni in tutto lo Sri Lanka. Tutto è iniziato il 20 aprile scorso, quando quasi duemila buddisti - monaci e laici - hanno attaccato la moschea, interrompendo la preghiera del venerdì. Lanciando sassi e intonando slogan, i manifestanti hanno rivendicato che l'area di Dambulla è sacra al buddismo e per questo non si possono tollerare attività religiose di altri credo.
Nel tentativo di sedare le proteste, il 23 aprile il ministro srilankese degli Affari religiosi ha annunciato la demolizione della moschea e del tempio indù, al fine di rendere l'area "città sacra" entro i prossimi sei mesi. Il Ven. Inaamaluwe Sri Sumangala Nayaka Thero, monaco alla guida del Tempio d'oro di Dambulla, ha accolto "con soddisfazione" questa prima mossa del governo. Secondo il bonzo infatti, l'area appartiene da millenni ai buddisti, e musulmani e indù avrebbero costruito i loro edifici per il culto in modo illegale. Gli islamici della zona affermano però che la moschea è stata edificata in modo regolare, 50 anni prima che l'area fosse proclamata luogo sacro.
La protesta buddista - e l'iniziale reazione del governo - ha scatenato grandi polemiche in tutto lo Sri Lanka, non solo da parte di musulmani. Per Anton Marcus, cattolico e co-segretario della Free Trade Zone e della General Services Employees Union, si è trattato di "un attacco brutale e vergognoso, un danno enorme e un insulto a tutti i buddisti del Paese", proprio perché "guidato da monaci buddisti". E se davvero è stato fatto qualcosa di illegale, ha aggiunto, "deve essere risolto secondo un processo democratico".
Un gruppo di "cittadini preoccupati" ha fatto appello "al presidente Rajapaksa e alle autorità" per "frenare questo crescente clima di intolleranza. Crediamo davvero che le persone di questo Paese, singalesi, tamil, musulmani, cristiani e burgher desiderano vivere in armonia gli uni con gli altri".
Secondo Karu Jayasuriya, deputato del partito d'opposizione United National Party, "il governo ha fallito nel valutare la situazione, confondendo una richiesta con un ordine, soprattutto in un campo sensibile" come quello religioso.
Il Tempio d'oro di Dambulla si trova nella parte centrale del Paese, 148 km a est di Colombo e 72 km a nord di Kandy. Completamente scavato nella roccia, il tempio è costituito da cinque grotte (da cui il soprannome "Tempio delle grotte"), le cui pareti sono ricoperte di dipinti raffiguranti il Buddha e altre divinità. In esse si trova anche una collezione di 157 statue, raffiguranti Buddha, tre re dello Sri Lanka e quattro delle divinità indù Visnu e Ganesha. Il Tempio è patrimonio dell'umanità Unesco dal 1991.