Sri Lanka, caos visti: il settore turistico scende in piazza contro la burocrazia
L'introduzione di un nuovo e complesso sistema di visti sta costringendo i turisti a due ore e mezzo di attesa all'arrivo all'aeroporto di Colombo per poter entrare nel Paese. Con una petizione alla Corte Suprema e un imminente sciopero, gli operatori chiedono il ripristino del vecchio sistema online, sottolineando che l’eccesso di burocrazia rischia di compromettere la stagione e la ripresa economica post-pandemia.
Colombo (AsiaNews) - Il nuovo e macchinoso sistema di elaborazione dei visti, che ha causato confusione tra i turisti, ha spinto il settore del turismo dello Sri Lanka a presentare una causa alla Corte Suprema per ottenere un risarcimento. Scenderà in piazza questa settimana opponendosi con forza all’eccesso di burocrazia: attualmente i turisti sono costretti a trascorrere circa due ore e mezza all'arrivo all'aeroporto internazionale Bandaranaike (BIA). Non esiste una piattaforma online che permetta di ottenere un visto per entrare nel Paese e ciò causa caos e congestione. Secondo il presidente della Sri Lanka Association of Inbound Tour Operators (Slaito), Nishad Wijetunga, gli arrivi previsti finora sono diminuiti, nonostante le previsioni ottimistiche dell'Autorità del Turismo dello Sri Lanka (Sltda).
Il presidente della Slaito Nishad Wijetunga, ha rivelato durante un incontro con i media a Colombo la scorsa settimana: “Ci stiamo opponendo con veemenza al muro di ferro della burocrazia che l'onnipotente Controllore dell'Immigrazione dello Sri Lanka Harsha Ilukpitiya stava tenendo in piedi”, andando di fatto contro le direttive delle alte sfere del governo. In assenza di assistenza da parte delle autorità per risolvere la confusione, il settore del turismo ha deciso di agire. Hanno presentato una petizione per i diritti fondamentali (caso n. SCFR 218/2024) Sri Lanka Association of Inbound Tour Operators (Slaito), Hotels Association of Sri Lanka (Thasl), Association of Small and Medium Enterprises in Tourism, Sri Lanka Association of Professional Conference Exhibition Organizers, Ceylon Hotel School Graduates Association e Tourism Alliance, insieme alla Travel Agents Association of Sri Lanka, contestando in questo modo la nuova procedura per il rilascio del visto turistico, introdotta senza preavviso nell'aprile 2024.
Un ordine provvisorio è stato indirizzato al Controllore dell'Immigrazione per sospendere temporaneamente il nuovo sistema VFS Global e tornare al sistema precedente. Ma, adducendo problemi tecnici e logistici, non ha ancora implementato il precedente sistema di visti online realizzato da Mobitel. Il presidente di Jetwing e albergatore veterano Hiran Cooray, ha affermato: “Non possiamo far bloccare l'intera stagione invernale da una sola persona”. L'impatto di questa problematica sta mettendo in ginocchio un settore che attendeva “buoni arrivi invernali” e il Paese sta perdendo i suoi turisti e non è in grado di raggiungere gli obiettivi previsti e ottenuti in precedenza.
Diverse figure chiave del settore hanno espresso ad AsiaNews la loro opinione, opponendosi con forza al “muro di ferro della burocrazia”. Mayantha Dabare, Navin Sedara, Dunesh Tennakoon e Nalinda Gamage hanno rivelato: “Nel 2019 siamo rimasti bloccati a causa degli attentati della domenica di Pasqua, poi del COVID-19, seguito da una crisi economica con diverse ore di interruzione della corrente elettrica, lunghe code per il gas da cucina e il carburante”. In quel momento, a poco a poco, i turisti hanno iniziato ad arrivare portando anche necessaria valuta estera, ma non è bastato. “Attualmente è in corso la stagione invernale, ma gli arrivi di turisti stanno diminuendo, anche se è stato annunciato il rilascio di visti gratuiti per 38 Paesi”, aggiungono. I turisti devono infatti passare ore e ore al BIA, inutilmente. La crisi dei visti è stata causata dall'implementazione del sistema VFS Global, a cui è stato dato il diritto di rilasciare i visti sulle loro piattaforme online. “Il processo di rilascio dei visti ha creato confusione tra i turisti e gli operatori turistici”, confermano.
Diversi Paesi con flussi turistici elevati, come Francia, Regno Unito e Australia, hanno espresso preoccupazioni. “Pertanto, l'industria è preoccupata che, se la questione venisse ripresa dai consigli di viaggio di questi rispettivi Paesi, potrebbe avere un impatto significativo sugli arrivi”, continuano. Nonostante le numerose discussioni con le autorità in merito all'impatto di questo macchinoso sistema di elaborazione dei visti, fino ad oggi non è stato trovato alcun rimedio. “Per questo motivo, abbiamo deciso di scendere in piazza per esprimere la nostra opinione”, hanno dichiarato. Il settore del turismo ha quindi sollevato preoccupazioni con la Corte Suprema perché “il precedente sistema di visti online, come indicato dalla Corte, non è stato implementato”.
08/02/2022 12:49