Sri Lanka, 600 buddisti attaccano l’ambasciata del Bangladesh
Colombo (AsiaNews) - Un gruppo di buddisti ha attaccato l'ambasciata bengalese a Colombo, nel corso di una protesta per le violenze avvenute in Bangladesh contro la comunità buddista. Oltre 600 persone - per lo più monaci - hanno partecipato alla manifestazione di ieri, organizzata dal gruppo estremista Bodu Bala Sena ("Potenza della forza buddista"). Una volta giunti davanti agli uffici, alcuni hanno lanciato pietre e bottiglie piene d'acqua, rompendo i vetri delle finestre, ma senza aggredire, né colpire funzionari all'interno. La polizia è intervenuta per disperdere i manifestanti. Per il momento, solo un uomo è stato arrestato.
Kirama Wimaljothi Thero, presidente del Bodu Bala Sena, spiega: "Condanniamo l'attacco avvenuto contro l'ambasciata ed esprimiamo la nostra vicinanza ai funzionari che vi lavorano: sono persone innocenti, che nulla hanno a che fare con quanto accaduto. Ma vogliamo esortare il governo del Bangladesh a prendere subito provvedimenti". L'organizzazione chiede che templi e case distrutte siano ricostruiti al più presto.
Tra il 29 e il 30 settembre scorsi, una folla di 25mila musulmani ha attaccato le comunità buddiste degli upazila (sotto-distretti) di Ramu, Ukhia, Patia e Teknaf (Chittagong Division, sudest). Gli aggressori hanno demolito 24 templi (22 buddisti e due indù) e dato fuoco a centinaia di case, costringendo la gente a fuggire. A scatenare l'attacco, la diffusione su Facebook di una foto offensiva sul Corano, pubblicata da un giovane buddista. Tuttavia, secondo fonti di AsiaNews dietro le violenze ci sarebbe il problema dei Rohingya, minoranza islamica originaria dello Stato Rakhine del Myanmar, che avrebbe colto l'occasione per attirare l'attenzione sulla loro condizione di perseguitati. Nel giugno scorso, gruppi di musulmani Rohingya sono stati attaccati da buddisti nella stessa regione.