Sparatoria in moschea Ahmadi, 8 morti e 20 feriti
Multan (AsiaNews/Agenzie) - Otto persone sono state uccise e altre 20 ferite durante una sparatoria in una moschea del Pakistan orientale. Secondo fonti della polizia, tre aggressori sono entrati in una moschea appartenente a un gruppo musulmano ritenuto "eretico" e hanno aperto il fuoco con i loro mitra. Sette persone sono state uccise sul colpo; uno dei feriti e' morto in seguito.
L'assalto alla moschea, che appartiene alla setta Ahmadiyah, e' avvenuto nel villaggio di Mong, a circa 400 chilometri a nordest di Multan, ha detto Mohammed Arif, un poliziotto locale. "Tre uomini su motociclette sono entrati all'improvviso nel villaggio questa mattina. Due di loro sono entrati nella mosche e hanno cominciato a sparare" ha detto il poliziotto.
La comunità Ahmadi e' stata fondata nel 1889 da Mirza Ghulam Ahmad, un leader religioso indiano del 19esimo secolo che sosteneva di essere un profeta con il compito di rinnovare l'Islam. Questa comunità si dichiara musulmana, ma è ritenuta eretica, non riconoscendo Maometto come ultimo Profeta. Per questo essa subisce persecuzioni da parte degli integralisti in molti Paesi, compreso il Pakistan, in maggioranza sunnita, dove una legge approvata negli anni '70 vieta loro di chiamarsi musulmani. Nel villaggio di Mong, che conta 18 mila abitanti, i fedeli della comunità sono circa 150.
Gli Ahmadi sono nel mirino dei fondamentalisti musulmani anche in Indonesia e Bangladesh. Nel 1980 il Consiglio degli Ulema dell'Indonesia ha emesso un editto in cui vietava l'insegnamento Ahmadiyah. Stessa situazione in Bangladesh dove si verificano numerosi attacchi alle moschee Ahmadi, condotti nel tentativo di emarginare e sradicare questa comunità.
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