Sotto tortura confessa l'omicidio della moglie, che torna dopo 11 anni
Pechino (AsiaNews/Agenzie) Condannato per l'omicidio della moglie, dopo 11 anni di carcere la donna torna.
She Xianglin era stato arrestato nel 1994, 3 mesi dopo la scomparsa della moglie Zhang Zaiyu, nella contea di Jinghan e - sotto tortura - dopo vari interrogatori aveva confessato l'assassinio. Dopo la condanna a morte in primo grado e in appello, la Corte superiore ha disposto la riapertura del processo e la pena era commutata in 15 anni di carcere. Dopo il ritorno della moglie lo scorso marzo, è stato assolto e liberato, l'11 aprile, dalla Corte superiore del Sichuan occidentale. Questo è il primo tribunale cinese che ha riconosciuto come "non decisiva" una confessione ottenuta con tortura o minacce.
Ora She chiede allo stato un risarcimento di 4,37 milioni di yuan (528.000 dollari Usa) per "i danni psicologici, la detenzione, le violazioni ai suoi diritti e i danni alla salute". La legge prevede, per la ingiusta detenzione, un risarcimento calcolato "sulla base del salario medio": She avrebbe diritto a 256.000 yuan (31.000 dollari) per gli 11 anni di carcere. L'avvocato di She spera in una revisione della legge e ha invocato anche la legge per il risarcimento dei danni psichici.
Intendono chiedere il risarcimento anche due testimoni che erano stati arrestati per avere dichiarato che la donna era viva.