Sorvegliati dissidenti e cristiani per la visita di Cheney
Pechino (AsiaNews) Severa sorveglianza nei confronti di dissidenti cinesi e dei loro familiari: fonti di AsiaNews nella capitale cinese affermano che in occasione della visita ufficiale del vice presidente americano Dick Cheney, il Dipartimento cinese di pubblica sicurezza obbliga attivisti, dissidenti, membri delle chiese domestiche e i loro familiari a non uscire di casa tranne che per lavoro o per fare la spesa e a non avere contatti col pubblico. E questo per evitare incidenti o pubblicità sulle violazioni ai diritti umani in presenza della delegazione americana e dei media stranieri.
Il missionario della chiesa domestica Hua Huiqi è agli arresti domiciliari. Il 12 aprile la polizia si è presentata a casa sua dicendogli di non uscire più da casa. La polizia lo ha anche avvertito che e il suo telefono è sotto controllo . Sua moglie Wei Jumei è seguita dalla polizia quando va a fare la spesa. Anche Jia Jian-ying, la moglie di He Depu, uno dei membri fondatori del Partito Democratico Cinese, viene seguita costantemente. He Depu è stato condannato a 8 anni lo scorso novembre, come membro di una associazione fuorilegge. La Sig.ra Jia Jian-ying è stata anche interrogata per oltre due ore dagli agenti di sicurezza. Vigilanza anche per l'attivista Liu Xiaobo, minacciato di non incontrare nessuno. La polizia lo ha avvertito che se incontra qualcuno, interverrà immediatamente. Liu Xiaobo è uno studioso che in passato è stato vicino al movimento degli studenti di Tiananmen.
Anche Li Shang-na, moglie del cristiano protestante Xu Yonghai, ha ricevuto visite dalla polizia e obblighi a limitare le sue uscite da casa e i contatti. Xu Yonghai è stato arrestato e condannato perché accusato di aver diffuso all'estero notizie sulla demolizione di chiese domestiche nel Zhejiang.
Nonostante tutto questo controllo, più di 160 dissidenti cinesi sono riusciti a diffondere e a far giungere una lettera aperta a Cheney, chiedendolo di sollecitare il governo cinese a migliorare la condizione dei prigionieri politici. La lettera cita 16 personalità cinesi del Partito Democratico in prigione con condanne fino a 20 anni per aver chiesto libertà di espressione e di associazione.
Ultimamente il governo di Pechino ha approvato diverse leggi "per garantire l'ordine pubblico". In particolare è stato varato anche un "regolamento per il controllo (amministrazione) nell'area di piazza Tiananmen" che sarà in vigore dal 20 aprile. Tel regolamento sull'uso della piazza cerca di prevenire incidenti quali suicidi di protesta avvenuti mesi fa e manifestazioni di massa come quelli che dettero origine al massacro di Tianamen.