Sonia Gandhi rinuncia ad essere premier
New Delhi (AsiaNews) Sonia Gandhi non sarà primo ministro dell'India. ''Devo umilmente declinare l'invito'', ha detto durante una riunione di deputati del Partito del Congresso, che sotto la sua guida ha vinto le ultime elezioni.Questa mattina la Gandhi aveva chiesto una pausa di riflessione prima di decidere. Dal punto di vista teorico, l'incarico di primo ministro le compete, dopo la vittoria elettorale che le garantisce l'appoggio di 320 dei 543 parlamentari.
Oggi la borsa aveva reagito positivamente alla notizia che la Gandhi poteva non divenire capo del nuovo governo, risalendo dell'8,6%, dopo che ieri c'era stata una caduta del 15%. Il motivo sembra vada cercato nel fatto che tra i partiti che sostengono la Gandhi ci sono anche quelli comunisti, la presenza dei quali ha fatto sorgere negli ambienti economici e finanziari il timore che potrebbe essere bloccato il programma di privatizzazioni che lo sconfitto BJP stava portando avanti.
Il ripensamento della leader del Congress è stato motivato ufficiosamente da presunte pressioni dei suoi figli che, secondo Somnath Chatterjee, del Partito comunista marxista, "non vogliono che diventi Primo ministro, forse per ragioni di sicurezza". Sia il marito di Sonia, Rajiv, che la suocera, Indira, sono stati assassinati per motivi politici, nel 1991 e nel 1984.
L'ostilità del BJP alla prospettiva di una "straniera" a capo del governo era stata manifestata con la minaccia di boicottare una possibile cerimonia di investitura di Sonia a primo ministro. Il presidente del Partito, Venklah Naidu, aveva detto in televisione che con la sua protesta voleva dare voce ai sentimenti della gente. Protesta per le origini straniere di Sonia che gli studenti dell'Akhil Bharitiya Vidharti Parishad (ABVP) hanno fatto proprie, innalzando a New Delhi cartelli con le scritte "Go home" e "Potere studentesco, potere nazionale".