Sonia Gandhi ha vinto col sostegno dei poveri e dei contadini
Un missionario analizza la strepitosa vittoria del Congress: "C'è da sperare che ritornando al potere il Congresso riaffermi la sua ispirazione di partito laico e ridoni fiducia alle minoranze musulmane, cristiane, dalit e tribali".
Mumbai (AsiaNews) - Ancora una volta l'India ha sorpreso tutti e si e' dimostrata la più grande democrazia del mondo. Tutte le previsioni fino alla vigilia delle elezioni davano per scontata la vittoria del Bharatya Janata Party (Bjp)che governava da cinque anni. Incoraggiati dal successo elettorale dello scorso autunno, quando, in elezioni locali, 3 dei 20i stati indiani sono passati dalle mani del Partito del Congresso a quelle del Bjp, i capi del partito avevano deciso di anticipare in primavera le elezioni generali. Tutti erano esuberanti ed hanno trasformato il loro sentimento di "Feeling Good" (essere contenti) in uno slogan per le elezioni assieme all'altro: "Shining India" (L'India risplende).
Sicuramente dopo la caduta della cortina di ferro e dell'Unione Sovietica, principale alleata dell'India, nei 40 anni di governo del Congresso, l'India è rimasta isolata: aveva perso il piedestallo del Movimento dei Non-allineati che capeggiava, ma che ora non aveva più significato in un mondo unipolare. Il Congresso ne ha pagato lo scotto. I partiti di opposizione guidati dal Bjp ne hanno approfittato. Sfruttando anche l'atmosfera di paura e sfiducia verso il mondo musulmano dopo l'11/9, il Bjp ha giocato sull'annoso dissidio col Pakistan, per via del Kashmir, e si sono trovati naturalmente in prima fila con gli Americani nella lotta al terrorismo.
In politica interna il Bjp aveva spinto al massimo la politica di privatizzazione già iniziata da Rajiv Gandhi e di questo ne ha preso vantaggio la borghesia urbana, i commercianti e gl'industriali. Automobili ed elettrodomestici hanno invaso le città. La campagna elettorale del Bjp è iniziata promettendo di collegare le quattro città principali con un quadrilatero di autostrade e promettendo un'erogazione continua di elettricità per i climatizzatori ed elettrodomestici della città. Da notare che per mancanza di elettricità, molto spesso in tutta l'India, l'erogazione viene interrotta.
Ma il Congresso, che fin dai tempi del Mahatma Gandhi, ha la sua base di potere nelle campagne, con Sonia Gandhi, come con sua suocera Indira, si è rivolto ai contadini ed alla gente dei 500 mila villaggi che si erano sentiti trascurati dal Bjp. Un esempio per tutti: Taloja, un villaggio a 50 chilometri dal centro di Mumbai, ma solo un chilometro fuori dal confine della Greater Mumbai, ogni venerdì l'elettricità viene interrotta per otto ore; tutti i giorni al mattino presto e alla sera, quando la richiesta di elettricità è al massimo nelle città, nei villaggi viene sospesa per 2 ore. Molto spesso una delle tre fasi necessarie per far funzionare le pompe di irrigazione dei campi, non arriva. Le corriere che servono per collegare i villaggi sono ancora tutte nazionalizzate e quindi ridotte a rottami ed irregolari. Per questo Sonia Gandhi ha indovinato a puntare sui villaggi. Y.S. Rajasekhara, ha riportato il Congresso al potere nello stato dell'Andhra Pradesh, dopo nove anni di dominio di Chandrababu Naidu e del suo partito regionalista, Telugu Desam. Egli ha vinto promettendo elettricità gratis agli agricoltori.
E' stato nei villaggi che Sonia Gandhi è stata capace di farsi accettare come indiana e di sconfiggere il cavallo di battaglia del Bjp che è una straniera e che un miliardo di indiani non vorranno mai lasciarsi governare da una straniera. "Quando vado in mezzo alle donne - ha dichiarato la Gandhi - specialmente nelle campagne, non mi sento per niente straniera e non mi considerano tale." La gente semplice ha apprezzato il fatto che lei, come ogni ragazza indiana che si sposa, è andata a stare in casa della suocera.
C'è da sperare che ritornando al potere il Congresso riaffermi la sua ispirazione di partito laico e ridoni fiducia alle minoranze musulmane, cristiane, dalit e tribali. Il Bjp aveva lasciato mano libera alla sua componente estremista che voleva un'India solamente indù (Hindutva). Non possiamo comunque dimenticare che i primi 3 stati a passare leggi contro le conversioni (Orissa, Arunachala Pradesh e Madhya Padesh) erano stati governati dal Congresso per 40 anni. E fu proprio Rajiv Gandhi a far aprire le porte del contestato tempio/moschea di Ayodhya. Evidentemente la maggioranza indù non può essere ignorata o sacrificata, ma libertà e giustizia devono essere garantite a tutti.
E' giusto comunque gioire per la saggezza e maturità del popolo indiano che sa cambiare i suoi governanti in maniera democratica.
23/02/2023 10:29
14/10/2004